giovedì,Marzo 28 2024

Discarica della Marinella a Pizzo, approvato il progetto per la bonifica del sito

L’amministrazione comunale licenzia il documento preliminare per il recupero dell’area dismessa nel 1997. Previsti interventi per un importo di 4 milioni di euro

Discarica della Marinella a Pizzo, approvato il progetto per la bonifica del sito

La giunta comunale di Pizzo ha approvato il progetto preliminare per la bonifica della discarica della Marinella, dismessa negli anni ‘90. È quanto comunica il sindaco Gianluca Callipo, che rimarca l’importanza di questo ulteriore passo verso la realizzazione di un intervento di grande rilevanza per la salvaguardia ambientale del territorio napitino.

La discarica, messa in funzione molti decenni fa e chiusa definitivamente nel 1997, è lunga 130 metri e larga 55. Per oltre 30 anni, qui sono stati sversati i rifiuti indifferenziati provenienti da tutto il territorio comunale, raggiungendo nel corso dei decenni un’altezza di 10 metri, per un totale di quasi 40mila tonnellate. Da sottolineare poi che la discarica si trova a circa 250 metri dalla foce del fiume Angitola e appena 50 metri di distanza dal mare. Sebbene oggi sia difficile scorgerla ad occhio nudo, a causa dei sedimenti che si sono accumulati e della vegetazione che l’ha ricoperta, questo vecchio sversatoio continua a rappresentare una minaccia per l’ambiente e per i cittadini, a causa delle possibili contaminazioni che può innescare. Da qui la decisione dell’Amministrazione Callipo di affrontare concretamente la situazione, progettando la bonifica e reperendo i fondi necessari.

Complessivamente, in base al progetto ormai approvato anche dalla conferenza dei servizi, occorrono 4 milioni di euro per ripulire il sito e ripristinare le condizioni di sicurezza.

«Un milione di euro è già stato reperito dalla nostra amministrazione nel 2014 – spiega Callipo -. Per quanto riguarda gli ulteriori 3 milioni di euro necessari, sono già stati stanziati nell’ambito del Patto per la Calabria firmato con il Governo nazionale. Si tratta di somme considerevoli, soprattutto in tempi di scarsità di risorse come quelli attuali, ma noi abbiamo voluto concentrarli in un’opera che, nonostante abbia poca visibilità, è determinante per tutelare la salute dei cittadini e difendere l’ambiente».

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