mercoledì,Aprile 24 2024

L’INTERVENTO | “Calabresi svegliamoci o non ci sarà futuro per questa terra”

“Aeroporti che chiudono, strade che franano, paesi che si spopolano. Senza voler prefigurare scenari fantascientifici mi pare proprio che ci sia un piano, per niente occulto, per isolare e impoverire la nostra regione. Perché continuiamo a subire tutto questo?”. L’imprenditore Pippo Callipo prova a scuotere le coscienze

L’INTERVENTO | “Calabresi svegliamoci o non ci sarà futuro per questa terra”

Giunge sulla mia scrivania questa mattina un articolo pubblicato da “Il Crotonese” dal titolo “Aeroporto, l’estate è saltata. Dal Comune bus per Lamezia”. In altre parole, considerate le condizioni in cui siamo, continuano a saltare le opportunità di sviluppo, di cambiamento e di progresso per tutta la nostra Regione.

Del resto, in un mondo globalizzato che impone tempi e ritmi pressanti, quale progresso ci può essere quando ci viene negato il diritto a viaggiare e a spostarci agevolmente da un luogo all’altro? A due giorni da quando il governatore Mario Oliverio ha annunciato, con visibile soddisfazione, che sono stati rieletti i vertici della Sacal, si capisce bene che per gli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria, non ci sono rassicurazioni di alcun tipo.

Nel frattempo anche per il porto di Gioia Tauro (che avrebbe dovuto rappresentare per la Piana di Gioia Tauro e non solo un vero volano di sviluppo) si sta preparando il funerale. Le strade che collegano i paesi del nostro entroterra con la costa continuano ad essere chiuse perché in stato di pericolo, isolando ulteriormente gli abitanti della nostra bella montagna, da sempre considerati cittadini di serie B a cui negare ogni opportunità di sviluppo (immagino con l’intento di favorirne lo spopolamento), e anche il sacrosanto diritto a spostarsi …chissà, forse dovrebbero ripristinare i carretti con gli asini per raggiungere il capoluogo di provincia.

La Trasversale delle Serre (vergogna delle vergogne – la cui prima pietra è stata posta più di mezzo secolo fa) continua ad essere incompiuta e la consegna dei tratti ultimati continua ad essere rimandata. L’ex strada statale 110 chiusa per un sequestro disposto dalla Procura di Vibo Valentia, a distanza di due mesi sembra essere destinata a rimanere tale per chissà quanto tempo. L’alternativa per i residenti dei paesi interessati è quella di percorrere strade paradossalmente anche più pericolose perché inadatte a sostenere e contenere il maggiore traffico derivante anche dal transito di mezzi pesanti, come camion, autoarticolati, autobus etc..

Senza voler prefigurare scenari fantascientifici mi pare proprio che c’è un piano, per niente occulto, per isolare, impoverire e prendere in giro tutti i calabresi.

La viabilità calabrese è ridotta ai minimi termini ma in senso più ampio l’economia, la società calabrese tutta sono ridotte ai minimi termini. Del resto i recenti dati forniti dall’Eurostat sulla disoccupazione giovanile sono lo specchio di una politica fallimentare. Non parlo solo dell’ultima legislazione, ma almeno di 30 anni di mal governo nei quali anziché progredire siamo lentamente tornati indietro sotto tutti i punti di vista. I problemi sono sempre gli stessi ma con una differenza sostanziale rispetto a decenni or sono quando eravamo sostenuti dalla speranza di vedere questa Regione, “incantata” e vittima del sortilegio non di streghe ma di politici inadatti, cambiare e progredire.

Oggi la speranza ha lasciato il posto alla disillusione. I nostri politici continuano a non fare il bene comune, a non avere una visione anche prospettica della Calabria, a propinarci dichiarazioni trionfalistiche e false. Ma ciò che più mi colpisce e che mi fa dire che purtroppo per i calabresi non c’è speranza è la totale mancanza di reazione della gente. Mi chiedo senza riuscire a darmi una risposta… perché continuiamo a subire tutto questo con la stessa pazienza dei santi? Perché non ci svegliamo da un torpore atavico che ha permesso alla nostra classe politica-dirigenziale di fare indisturbatamente i propri comodi? Perché non pretendiamo che chi non sa amministrare se ne torni a casa? Perché non ci riappropriamo della nostra terra e quindi del nostro presente e del futuro dei nostri figli?

Forza Calabresi! Svegliamoci! Reagiamo! Diventiamo artefici del risveglio di questa nostra meravigliosa terra!

*Imprenditore

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