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Vibo Marina, lo strano caso dei 18 milioni di euro per il Porto: tanti proclami ma niente interventi

I lavori di risanamento delle banchine e le attività per attrezzare lo scalo con un molo da destinare anche all’attracco di mega-yacht e navi da crociera restano un sogno

Vibo Marina, lo strano caso dei 18 milioni di euro per il Porto: tanti proclami ma niente interventi
Una veduta aerea del porto di Vibo Marina

Nel 2018, con la delibera di Giunta n. 308, la Regione Calabria approva un finanziamento, a valere sul Fondo di Coesione e Sviluppo, destinato al risanamento e consolidamento delle banchine Pola, Tripoli, Papandrea e Buccarelli del porto di Vibo Marina, con soggetto attuatore il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. [Continua in basso]

Passa più di un anno e, nel novembre del 2019, la Camera di Commercio vibonese comunica che finalmente i 18 milioni destinati al porto di Vibo Marina, da tempo inspiegabilmente fermi nelle casse della Regione, saranno a breve svincolati. A dicembre dello stesso anno, il vice ministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, in visita alla Capitaneria di Porto, assicura: «Lavoreremo per vedere i primi cantieri già entro il 2020», parole accolte con soddisfazione dal sindaco Maria Limardo che parla di «opere infrastrutturali di straordinaria rilevanza», mentre nel frattempo si accende uno scontro politico sui meriti del finanziamento. Passa ancora altro tempo fino a quando il vice presidente della Regione Calabria, Francesco Russo, rispondendo alle sollecitazioni pervenutegli, conferma il deposito delle somme nelle casse regionali dichiarando l’impossibilità di riversarli al ministero competente a causa della mancata comunicazione dell’iban da parte di quest’ultimo.

 Intanto passa invano altro tempo e il 4 maggio del 2021 l’on. Tucci dichiara: «Presto lo sblocco dei 18 milioni per il porto». Nel frattempo avviene il passaggio di consegne riguardante l’infrastruttura portuale vibonese dalla Capitaneria di Porto di Vibo Marina all’Autorità di Sistema Portuale dei mari Tirreno Meridionale e Ionio con sede a Gioia Tauro, a seguito della nomina del presidente dell’ente nella persona dell’amm. Andrea Agostinelli. Il 23 luglio 2021, nel corso di un pubblico dibattito, il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, rispondendo a domanda, afferma: «I 18 milioni per il porto di Vibo Marina ci sono e verranno presto girati all’Autorità Portuale per essere destinati alle opere di messa in sicurezza dell’infrastruttura». [Continua in basso]

 Conseguentemente, il 3 settembre 2021, l’Authority di Gioia Tauro approva i progetti di fattibilità per il risanamento e il consolidamento delle banchine Pola, Tripoli, Papandrea e Buccarelli anticipando le somme per la progettazione. Ultima puntata il 13 marzo 2022; nel corso di un incontro istituzionale l’on. Nesci ha ricordato che allo scalo vibonese è stato destinato un finanziamento di 18 milioni di euro tramite il Fondo di Coesione e Sviluppo della Regione Calabria: «Risorse che occorre sbloccare per potenziare l’attività del porto» ha affermato la parlamentare con delega di sottosegretario per il Sud.

Ma, nonostante impegni e proclami, fino ad oggi, nel porto di Vibo Marina non si batte un chiodo, mentre le banchine sono quasi a rischio crollo, i fondali sempre più insabbiati e gli interventi tecnico-funzionali per attrezzare il porto con un molo da destinare anche all’attracco di mega-yacht e navi da crociera restano un sogno. Di finanziamenti che svaniscono senza lasciare traccia, come risucchiati da un imperscrutabile buco nero, esiste già un precedente, quando nel 2008 per il porto di Vibo Marina furono stanziati venti milioni di euro con un decreto dell’allora ministro ai Lavori Pubblici, Antonio Di Pietro. Di quel finanziamento non si seppe più nulla. Come nella celebre opera di Samuel Beckett “Aspettando Godot”, costruita intorno alla condizione dell’attesa, si assiste a una commedia grottesca e amara che manca di qualsiasi sviluppo e nella quale non accade assolutamente nulla.

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