martedì,Aprile 16 2024

Tentato omicidio di due carabinieri: liberi Accorinti e Timpano

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro in sede di rinvio ha accolto i rilievi dei difensori per il presunto boss di Zungri

Tentato omicidio di due carabinieri: liberi Accorinti e Timpano

Ritornano in libertà Giuseppe Accorinti, 58 anni, di Zungri, presunto boss del Poro che si trovava in carcere dal 27 novembre scorso, e Pantaleone Timpano, 33 anni, di Rombiolo, che si trovava agli arresti domiciliari. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro (presidente Valea), giudicando in sede di rinvio della Cassazione che nell’ottobre scorso aveva ordinato un nuovo riesame per la vicenda del tentato omicidio ai danni di due carabinieri, ha infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare.

Secondo l’accusa, Accorinti e Timpano avrebbero cercato di investire con l’auto due carabinieri ad un posto di blocco nella zona di Monte Poro. Giuseppe Accorinti è assistito dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Stilo, Timpano dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Daniela Garisto. 

La vicenda era iniziata giovedì 13 aprile alle ore 23.50 quando i carabinieri della Stazione di Zungri erano intervenuti in una campagna ricadente nel territorio comunale di Rombiolo dove era stato segnalato un tentato furto di animali in una stalla ad opera di due persone giunte a bordo di una Fiat Panda di colore rosso e che, accortisi dell’arrivo dei proprietari, si erano dati alla fuga esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco.

Venerdi 14 aprile alle ore 7.08 alcuni carabinieri della Radiomobile della Compagnia di Tropea si erano quindi recati nella stessa campagna, ma mentre si avvicinavano all’auto di servizio vedevano sopraggiungere ad altissima velocità una Fiat Panda di colore rosso, la stessa auto – secondo alcuni testimoni – vista la sera prima. Nonostante l’alt imposto dai militari dell’Arma con la paletta in dotazione, l’auto si dirigeva verso uno dei carabinieri tentando di investirlo. Iniziava un inseguimento, con la Fiat Panda con a bordo Timpano ed Accorinti che faceva perdere le proprie tracce sin quando non veniva avvistata lungo la provinciale numero 24 in direzione Monte Poro. Qui la Fiat Panda alla vista dell’auto dei carabinieri interrompeva la propria marcia per consentire al passeggero – poi identificato in Giuseppe Accorinti (in foto) – di darsi alla fuga a piedi in aperta campagna. La Panda ripartiva poi ad altissima velocità tentando nuovamente di investire uno dei carabinieri. E’ a questo punto che uno dei militari dell’Arma, intuendo l’imminente pericolo, secondo la ricostruzione dell’accusa, avrebbe esploso un colpo di pistola all’indirizzo della Fiat Panda che ha proseguito la fuga. Giuseppe Accorinti era stato poi catturato dopo un inseguimento nelle campagne.

Una ricostruzione che però non ha retto al nuovo vaglio dei giudici del Riesame. 

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