giovedì,Marzo 28 2024

Processo “Black money” al clan Mancuso, sentenza della Cassazione

Diversi gli annullamenti con rinvio. Regge l’accusa di associazione mafiosa per un imputato nel troncone con rito abbreviato

Processo “Black money” al clan Mancuso, sentenza della Cassazione

Sentenza della Cassazione per il troncone del processo, celebrato con rito abbreviato, contro il clan Mancuso di Limbadi e Nicotera nato dall’operazione antimafia denominata “Black money”.
Regge l’accusa di associazione mafiosa per Giovanni D’Aloi (cl. ’66), di Nicotera, ma residente a San Calogero, che era stato condannato in appello a 8 anni, 6 mesi e 20 giorni. Nei suoi confronti si registra però un annullamento con rinvio per alcuni reati legati alle armi e quindi un rinvio ai giudici d’appello per la rideterminazione della pena. Annullamento con rinvio per la rideterminazione della pena anche per Antonio Pantano (cl. 57), nativo di San Calogero ma residente a Santa Maria di Ricadi, condannato in appello a 2 anni e 10 mesi per reati legati alle armi ma assolto dall’accusa di associazione mafiosa.

Annullamento con rinvio per l’accusa di associazione a delinquere semplice per: Ercole Palasciano (cl. ’61), commercialista di Catanzaro (condannato in appello a un anno e 4 mesi); Francesco L’Abbate (cl. ’76), avvocato di Reggio Calabria, che era stato condannato in appello a 6 mesi; e per Domenico Musarella (cl. ’75) di Campo Calabro, che era stato condannato a 6 mesi in appello.
Annullata con rinvio – in accoglimento dei rilievi degli avvocati Leopoldo Marchese e Giuseppe Di Renzo – anche l’accusa di associazione mafiosa per Antonio Cuturello (cl. ’90), di Nicotera, mentre gli viene confermata la responsabilità per i reati concernenti le armi. In appello Cuturello (in foto in basso) era stato condannato ad una pena complessiva di 5 anni e 6 mesi.

Sentenza confermata invece per Fabio Costantino (cl. ’77) di Comerconi, frazione di Nicotera (5 anni e 6 mesi, ma già assolto in appello dall’associazione mafiosa); per Giuseppe Costantino (cl. ’66), di Nicotera ma residente a Vibo Valentia (6 anni, 4 mesi e 20 giorni per usura, ma assolto già in appello dall’associazione mafiosa; e per Francesco Tavella (cl. ’68), di Porto Salvo, frazione di Vibo Valentia (5 anni e 5 mesi).

Annullamento con rinvio, infine, per la rideterminazione della pena per Orazio Cicerone (cl. ’73) di Limbadi che in appello era stato condannato a 5 anni e 4 mesi.

Nutrito il Collegio di difesa con gli avvocati: Leopoldo Marchese, Michelangelo Miceli, Sergio Rotundo, Giovanni Vecchio, Guido Contestabile, Giuseppe Di Renzo, Francesco Muzzopappa, Francesco Calabrese, Aldo Labate, Francesco Gambardella, Franco Coppi, Giancarlo Pittelli, Salvatore Staiano.

L’operazione “Black money” era scattata nel marzo del 2013 con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Nel troncone ordinario celebrato a Vibo Valentia non ha retto l’accusa di associazione mafiosa a carico dei vertici del clan Mancuso, mentre altre assoluzioni definitive (in quanto non appellate in Cassazione) si sono registrate anche in Appello nel troncone dell’abbreviato.

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