giovedì,Marzo 28 2024

Giornate Fai di primavera a Vibo, affluenza record: oltre 5mila i visitatori

In moltissimi sono accorsi ad ammirare opere e reperti in occasione dell’apertura straordinaria dei siti archeologici cittadini. Soddisfatta la responsabile Teresa Saeli

Giornate Fai di primavera a Vibo, affluenza record: oltre 5mila i visitatori

Le Giornate Fai si concludono con oltre 5 mila visitatori. Numeri edificanti che ripagano il duro lavoro svolto dalla delegazione Fai di Vibo Valentia, diretta da Teresa Saeli e la capacità di fare rete con le Istituzioni, il Comune di Vibo Valentia, il Ministero dei beni e delle attività culturali e le associazioni locali, tra cui la Prociv Augustus. Tre giorni per una settima edizione che ha raccolto l’adesione di un pubblico diversificato: scuole, cittadini e turisti; coinvolgendo aree archeologiche, palazzi nobiliari e il museo Lìmen. 700 i ragazzi degli istituti, cittadini e provinciali, che hanno solcato i cancelli delle località archeologiche, 300 gli aspiranti ciceroni coinvolti.

I siti. Un percorso nella storia che si è snodato attraverso tappe precise. Mura greche, nella parte alta della città, testimonianze dell’imponente cinta muraria di Hipponion, che si estendeva per oltre otto chilometri. Nella stessa area delle Mura, l’archeologo Paolo Orsi aveva rinvenuto alcune sepolture. Le indagini successive portarono alla scoperta di una necropoli romana. Quindi, all’interno del Parco delle Rimembranze, il tempio dorico del Belvedere, costruzione arcaica risalente al VI o inizio V secolo a.C., presumibilmente dedicato al culto di Persefone. Continuando l’iter, i visitatori sono stati accompagnati dagli aspiranti ciceroni (studenti dei licei “Morelli”, “Berto” e “Capialbi”) nel quartiere romano di Sant’Aloe, corrispondente al settore dell’abitato di Valentia, colonia romana fondata intorno al 194 a.C.

I mosaici. Sono state proprio le antiche rappresentazioni artistiche l’attrazione principale della settima edizione delle Giornate Fai a Vibo Valentia. Un sito che, dopo 4 anni di chiusura, ha riaperto i cancelli per essere nuovamente visitabili in attesa che interventi decisivi (creazione delle tettoie e restauro dei mosaici), permettano una libera fruizione durante tutto l’arco dell’anno. Così il mosaico delle Quattro stagioni, il mosaico della Nereide su ippocampo e il mosaico geometrico, sono stati i protagonisti indiscussi dell’appuntamento culturale. Altrettanto apprezzato, per la bellezza degli ambienti espositivi, il museo del Lìmen della Camera di commercio, collocato all’interno del complesso Valentianum. Quindi, Palazzo Gagliardi-De Riso, scelto come sede privilegiata degli incontri e dello spazio bimbi.

Giornate Fai di Primavera a Vibo, i mosaici di Sant’Aloe tornano alla luce dopo quattro anni

Il coinvolgimento del territorio. La delegazione Fai ha anche avuto il merito di mettere in comunicazione le espressioni positive del Vibonese. Per la tre giorni, le ceramiche di Gerocarne, espressione di laboriosità e lavoro artigianale dei comuni dell’entroterra, sono state esposte a Palazzo Gagliardi-De Riso. Qui gli ambienti sono stati arricchiti dalle esposizioni fotografiche, dall’angolo dedicato ai bambini, e dalla sezione cultura con la libreria Giunti. Non sono mancati i momenti culturali con la presentazione dei libri, letture ad alta voce e attività laboratoriali per i piccoli ospiti.

Le dichiarazioni. La lista dei ringraziamenti è stata stilata da Teresa Saeli, nella veste di capo delegazione Fai, la quale ha ricordato il contributo della Protezione civile; del Conservatorio “Torrefranca”; dell’Accademia italiana della cucina; dell’associazione “Mnemosyne”; dell’archeologa Maria D’Andrea, dei volontari del Fai Manuela Muratore; Claudia De Masi, capodelegazione; Maurizio Bonanno, addetto stampa, Angela Bentivoglio, responsabile raccolta fondi e Anna Crupi, responsabile scuola: «Il successo delle Giornate è stato frutto di un lavoro condiviso. Per questo – aggiunge la Saeli – non posso non porgere i miei ringraziamenti ai docenti referenti delle scuole Bianca Cimato, Brigida Ferrante, Caterina Ferro, al presidente della Camera di commercio, Michele Lico, al segretario generale Donatella Romeo, e dottore Caruso Frezza; al sindaco Elio Costa, agli assessori Scuticchio e Bellantoni; all’architetto Conocchiella per la Provincia, al dottor Fabrizio Sudano per la Soprintendenza. Decisivo l’apporto logistico dell’impresa Lo Bianco, il Csv, la Baldo affissioni e il Filippo’s dei Daffinà». I numeri hanno, nei fatti, dimostrato «l’attenzione dei cittadini nei confronti della storia della città e spingono alla creazione di future iniziative sull’intero comprensorio provinciale».

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