venerdì,Marzo 29 2024

Cultura e solidarietà, l’Uici di Vibo alla scoperta delle bellezze di Mileto

Giornata particolare per i soci della sezione vibonese dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti che hanno visitato chiese e monumenti della cittadina normanna

Cultura e solidarietà, l’Uici di Vibo alla scoperta delle bellezze di Mileto

È stata una giornata intensa, “particolare”, quella vissuta a Mileto dai soci della sezione provinciale di Vibo Valentia dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti guidata da Rocco De Luca. Momenti all’insegna della cultura, dell’arte e del vivere cristiano, iniziati con la visita alla chiesa parrocchiale della Badia e al presepe storico allestito in occasione delle festività natalizie al suo interno.

Realizzata grazie alla maestria del miniaturista e appassionato di storia patria Franco Valente, in questo caso la rappresentazione della natività si presenta incastonata in un paesaggio perfettamente in sintonia con l’illustre passato della città nell’anno mille eletta da Ruggero I il normanno a capitale della propria contea. 

Al suo interno, riprendono ad esempio vita scorci dell’urbe abbandonata dai miletesi in seguito al terremoto del 1783, quali la porta di San Sebastiano, la chiesa bizantina de “La Cattolica” e l’abbazia-mausoleo della Santissima Trinità, riprodotti in modo certosino attingendo ad antiche stampe. Ma anche realtà produttive come la fabbrica di laterizi “Ciaramadiu”, purtroppo chiusa alcuni decenni fa. 

Dopo la visita alla Badia, i soci dell’Uici, accompagnati dallo stesso presidente De Luca, dal segretario Paolo Massaria e dalle ragazze del servizio civile, si sono trasferiti all’interno della basilica-cattedrale. Nella chiesa madre della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, il gruppo ha potuto sostare in preghiera e prendere contezza delle tante opere artistiche provenienti dall’antica città e del maestoso presepe di circa 25 metri realizzato per il Natale da un gruppo di volontari. 

La “gita fuori porta” si è conclusa con la visita guidata al Museo statale situato nell’ottocentesco Episcopio. Qui, attraverso i preziosi reperti presenti al suo interno, i soci dell’Uici hanno avuto la possibilità di fare un sorta di viaggio a ritroso nel tempo, di toccare quasi con mano l’illustre passato della cittadina normanna. Grazie al “summastru” Valente, il quale nell’occasione, così come sottolineato dallo stesso presidente De Luca, grazie alle sue puntuali illustrazioni è divenuto “occhio di chi non vede”. 

 

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