giovedì,Aprile 25 2024

Filandari, maggioranza in fibrillazione

Monta la fronda interna nell’area che sostiene il sindaco Pizzuto. Quattro consiglieri sono sul piede di guerra: «Non vogliamo Corso come vicesindaco».

Filandari, maggioranza in fibrillazione

Quella che prima sembrava una maggioranza coesa e compatta ora non lo è più. Il vicesindaco Franco Fusca e i consiglieri Gianluca Restuccia, Adolfo Lascala e Antonino Fuduli avrebbero espresso delle perplessità sul modo di agire del sindaco Vincenzo Pizzuto.

Probabilmente questo è il motivo di fondo che ha portato i quattro a disertare la prima convocazione del Consiglio dell’altro giorno. Ma quali i motivi dello strappo tra il leader maximo della compagine amministrativa e suoi ormai ex fedelissimi? Due le questioni che hanno scavato un solco profondo tra il primo cittadino e i quattro esponenti della maggiorana: la carica di vicesindaco e le opere pubbliche.

Cominciamo dal primo aspetto: gli accordi pre-elettorali prevedevano una rotazione nella carica di vicesindaco, che il sindaco vorrebbe trasferire da Franco Fusca all’assessore Franco Corso. Una decisione che non garberebbe al primo in quanto, fermo restando la sua volontà a cedere la delega di vicesindaco, Corso «ha fatto troppo assente in Giunta» e, quindi, avrebbe collaborato poco o nulla all’attività amministrativa.

E poi con Corso vicesindaco e Giuseppe Mazzeo presidente del civico consesso, le frazioni sarebbero sottorappresentate in quanto a cariche. Non a caso, i quattro su citati “malpancisti” spingono affinché la carica di vicesindaco vada a Gianluca Restuccia, espressione di Mesiano, la frazione più dinamica ed economicamente più produttiva del territorio comunale. La presa di distanza di Fusca, Restuccia, Fuduli e Lascala nascerebbe anche dallo stato di “abbandono” in cui verrebbero lasciate Mesiano, Pizzinni e Arzona, con interventi di opere pubbliche che verrebbero realizzate esclusivamente a Filandari.

La questione, quindi, rimane aperta.

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