giovedì,Aprile 18 2024

Nuovo ospedale, discussione infruttuosa in Consiglio – VIDEO

Emerge la diversità di vedute tra le parti in causa ma nessuna certezza rispetto ai tempi di esecuzione dell’opera. Oliverio diserta la seduta inviando il delegato Pacenza che assicura «L’ospedale si farà». Ad una task force il compito di vigilare sull’iter.

Nuovo ospedale, discussione infruttuosa in Consiglio – VIDEO

Non ha sortito particolari né significative novità rispetto ai tempi dell’avvio dei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, la discussione intrapresa ieri in seno al consiglio comunale aperto, recante tra i punti all’ordine del giorno, la richiesta del Pd di conoscere i dettagli dell’iter e aver risposte certe sulla travagliata vicenda.

Discussione che, oltre ai consiglieri comunali, ha impegnato i consiglieri regionali vibonesi Michele Mirabello, Giuseppe Mangialavori e Vincenzo Pasqua, il nuovo dg dell’Asp Angela Caligiuri e diversi altri esponenti politici e sindacali. Non il presidente della Regione Mario Oliverio, la cui presenza era stata invocata dai promotori dell’Odg, assente ma rappresentato dal suo delegato Franco Pacenza, né quella del sindaco Elio Costa, impegnato fuori regione. Nessuna univoca certezza sull’argomento al centro della discussione, dunque, tanto che il dibattito si è di fatto trasformato in un scambio d’opinioni sulla fattibilità o meno dell’opera nel quale tuttavia non sono mancati pesanti richiami alle responsabilità della classe politica regionale e del presidente Oliverio, specie da parte dei consiglieri comunali di entrambi gli schieramenti.

Chi ha provato a gettare acqua sul fuoco è stato Michele Mirabello per il quale «la fattibilità dell’ospedale rappresenta una discussione ormai superata. Il vero punto – ha detto – è riuscire a mantenere alta la tensione e l’attenzione, per superare gli elementi di criticità che sono emersi. C’è un lavoro alacre da parte della commissione regionale, ci sono difficoltà che vengono da lontano ma io penso che la comunità non debba più interrogarsi sul “se” ma sul “quando” e sul “come”».

Tuttavia i problemi non mancano: «essi attengono all’assetto idrogeologico dell’area (per la verità potevano essere previsti a monte); alla presenza di materiali pesanti su cui sta indagando l’Arpacal; alle opere complementari che mancano. Tutto ciò sta ritardando i tempi, il punto è riuscire a stimolare attraverso la creazione di una task force, tutte queste attività».

Di tutt’altro avviso il collega Giuseppe Mangialavori, secondo il quale quella andata in scena ieri è stata «la giornata della verità, ma una verità non certo felice per la città. Abbiamo assistito a vari annunci, già nella campagna elettorale per le comunali, e oggi (ieri, ndr) apprendiamo che ci sono nuovi problemi. Abbiamo chiesto una tempistica certa ci viene invece proposto un percorso da seguire, quindi questa giornata non può essere giudicata positivamente. L’unica cosa che abbiamo appreso è che forse l’ospedale si farà ma non si sanno i tempi». Alla luce di ciò, per Mangialavori, «quelli fatti dal presidente Oliverio sono proclami e niente più, lo testimonia ciò che hanno detto i componenti della sua stessa maggioranza». Da parte sua, l’esponente di Forza Italia annuncia battaglia perché «non è possibile che l’intera cittadinanza vibonese venga presa ancora a schiaffi».

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Costruzione del nosocomio fuori discussione per Franco Pacenza: «l’ospedale è stato appaltato – ha detto il delegato di Oliverio – il progetto esecutivo è in fase avanzata e in queste settimane c’è stata una fortissima accelerazione rispetto alla progettazione delle opere complementari e quindi della messa in sicurezza del sito. Tra qualche settimana, dopo la verifica del carotaggio dell’Arpacal si potrà andare alla conferenza dei servizi e approvare il progetto definitivo. La presidenza della Regione – ha assicurato – è fortemente impegnata ad accelerare il più possibile i tempi di apertura del cantiere». Sulle ultime criticità intervenute, il commento di Pacenza è stato netto: «il sito dell’ospedale è stato individuato nel 1997 e che avesse bisogno di sistemazione e messa in sicurezza era un fatto acquisito e ripetuto in leggi della Regione. Già nel 2008 venne accolto un emendamento che prevedeva un finanziamento per la messa in sicurezza del nuovo sito e, nel 2010, era stato previsto un intervento di 1,5 milioni per la sistemazione di un fosso mastro. Ma queste opere propedeutiche ad oggi non sono state sistemate nemmeno dal punto di vista progettuale».

Significativa la posizione di Michele Soriano, medico ed esponente del Pd. «Quella di stasera è stata una passerella inutile: l’ospedale non si farà. Spiace dirlo perché ad imbrogliare la cittadinanza sono esponenti del mio stesso partito. La verità è che questa Regione e questo presidente, così lontano dalla cittadinanza vibonese, hanno la volontà non solo di non fare un nuovo ospedale ma di chiudere anche quello esistente, per favorire il territorio di Catanzaro e quindi Germaneto: cattedrale vuota che non sanno come riempire di malati». La prova di ciò, per Soriano, sta nel «ridimensionamento o nella chiusura dei reparti di Nefrologia, Malattie infettive, Otorino e Oculistica, che da strutture complesse sono diventate ambulatori. Si vuol fare diventare strutture semplici il laboratorio analisi e Radiologia. Se i segnali sono questi, cosa aspettiamo a prender forconi e andare alla Regione?»

Unico esito registrabile dei lavori, l’emersa volontà di costituire una task force composta da esponenti della presidenza della Regione, della Commissione Sanità e dei dipartimenti interessati, del consiglio comunale e dell’Ordine dei medici che si riunisca con cadenza trimestrale per fare il punto sull’iter.

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