venerdì,Aprile 19 2024

VIDEO | Referendum costituzionale, la tesi di Guzzetta a sostegno del “Sì”

L’eminente costituzionalista ha preso parte, ieri, ad un’iniziativa promossa dai comitati vibonesi che si sono schierati a favore della riforma oggetto della consultazione del prossimo 4 dicembre

VIDEO | Referendum costituzionale, la tesi di Guzzetta a sostegno del “Sì”

Ultima in ordine di tempo tra le iniziative promosse in vista della consultazione referendaria sulla riforma costituzionale del prossimo 4 dicembre è quella che si è svolta, nella giornata di ieri, alla Biblioteca comunale di Vibo Valentia alla presenza dell’eminente costituzionalista Giovanni Guzzetta, autore, peraltro, del libro “Italia si cambia, identikit della riforma costituzionale” (Rubbettino).

Iniziativa a sostegno del “Sì” che, oltre alla presenza del docente universitario dell’Università degli Studi Tor Vergata di Roma, e già presidente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (Fuci), ha registrato, tra i relatori, la partecipazione dei coordinatori dei Comitati “Cessaniti per il Sì” (Francesco Latino Iannello), “Basta un Sì Vibo Valentia” (Enzo Romeo) e “Movimento per il Sì per l’Italia” (Franco Cosentino). Ancora, erano presenti tra gli altri, il sindaco del capoluogo Elio Costa, il segretario provinciale del Partito democratico Vincenzo Insardà, amministratori locali, consiglieri di maggioranza ed opposizione del Comune di Vibo Valentia.

«La riforma della Costituzione non appartiene né a Renzi, né alla Boschi, né al Parlamento che l’ha votata – ha esordito Guzzetta -, ma a noi cittadini. La riforma appartiene a tutti e senza cittadini non potrà essere approvata. E’ una riforma che migliora lo status quo – ha proseguito il costituzionalista – che ci avvicina ai modelli di democrazia consolidata vigenti nel Regno Unito, in Germania, in Spagna, paesi in cui, come il nostro, vige una forma di governo parlamentare».

Guzzetta ha evidenziato, inoltre, l’ostacolo principale da superare: «C’è molto scetticismo, c’è molta diffidenza nei confronti di una riforma di cui se ne discute da quarant’anni. Solo nel nostro Paese esistono ancora due camere che ormai rappresentano un inutile doppione dell’altro. In Italia – ha asserito Guzzetta – esiste ancora la paura del cambiamento, l’idea che dietro l’angolo ci sia l’occasione di poter discutere di una riforma migliore. E’ diffuso il concetto di ciò che io definisco “benaltrismo”, il fatto di dover sempre e in ogni caso pensare che l’idea messa in campo non sia risolutiva perché è migliore l’alternativa possibile da praticare. Se domenica 4 dicembre il “Sì” dovesse vincere – ha concluso Guzzetta – avremmo un sistema politico migliore, più efficiente, più responsabile e dove finalmente il cittadino, grazie alla riforme, diventa arbitro scegliendo un governo che possa governare per cinque anni».

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