martedì,Aprile 23 2024

Eco-distretto a Sant’Onofrio, asse Maragò-SI a sostegno del progetto

Il primo cittadino apprezza l’uscita di Sinistra italiana che aveva posto l’accento sulla corretta gestione del polo impiantistico di trattamento dei rifiuti. Il sindaco cambia strategia comunicativa in «un’aperta dialettica che rifugga dai contrasti sterili»

Eco-distretto a Sant’Onofrio, asse Maragò-SI a sostegno del progetto
Il Comune di Sant'Onofrio

Il dibattito politico-amministrativo sorto ormai da mesi intorno alla nota questione della realizzazione dell’Eco-distretto dei rifiuti dell’Ato n. 4 di Vibo Valentia, da collocarsi, secondo la decisione dei sindaci dei comuni ricadenti nello stesso ambito territoriale, in località “Palombara” del Comune di Sant’Onofrio, offre ormai con cadenza quotidiana nuovi spunti di riflessione.

Ad animare maggiormente la discussione, in questo particolare frangente, è la stessa amministrazione comunale di Sant’Onofrio che, nel tentativo di recuperare un “gap comunicativo” che nelle scorse settimane l’aveva vista soccombere (mediaticamente parlando) rispetto alle posizioni dei detrattori del progetto, mette in atto una nuova “strategia” in «un’aperta dialettica e in sano confronto che rifugga dai contrasti sterili nell’interesse dell’intera collettività del comprensorio vibonese».

Il “la” al nuovo intervento del sindaco Onofrio Maragò questa volta lo dà Sinistra Italiana (partito che sostiene l’attuale maggioranza e che in Consiglio vanta un esponente, Marcello Mattioli) che nelle ultime ore ha diramato una nota a firma del coordinatore del circolo di Stefanaconi-Sant’Onofrio, Aurelio Raniti, nella quale, prendendo atto del pronunciamento dei sindaci, avanza proposte a tutela della salute e dell’interesse pubblici.

Eco-distretto a Sant’Onofrio, Sinistra Italiana fissa i “paletti” del progetto

«Fa bene Sinistra Italiana – spiega Maragò – a portare la questione della localizzazione dell’Eco-distretto ad un livello di discussione che entra nel merito dei problemi, fissando con chiarezza quelle che sono soluzioni a possibili criticità, tralasciando giustamente in questa fase di decisione politica i cavilli che possono interessare solo chi prende la strada degli azzeccagarbugli. I punti riportati nella nota sono fortemente condivisi dall’attuale Amministrazione di Sant’Onofrio, tanto è vero che nell’ultimo consiglio comunale ha approvato, a maggioranza, una mozione per impegnare l’Ato, titolare nella realizzazione e gestione del polo impiantistico provinciale, in una serie di raccomandazioni aderenti con la posizione di SI».

Eco-distretto a Sant’Onofrio, il Comune chiede impegni all’Ato

Andando ai rilievi e «alla mancata auspicabile consultazione popolare» posta da SI, l’Amministrazione spiega che essa agisce, su mandato degli elettori, assumendosi la «responsabilità di essere espressione della volontà popolare, almeno fino alle prossime elezioni amministrative. Tenuto conto poi della campagna promossa dai consiglieri di minoranza – si aggiunge -, un referendum consultivo sulla localizzazione dell’Eco-distretto sarebbe certamente degenerato in un voto pro o contro qualsiasi altra cosa».

In relazione, infine, alla questione “discarica di servizio”, Maragò spiega che «dalla documentazione tecnica a corredo del Piano regionale per la gestione dei rifiuti si desume chiaramente che in discarica sarà portato a smaltimento esclusivamente materiale preventivamente trattato per recuperare materie prime seconde possibili di essere riciclate, quindi risorse che ritornano nel ciclo produttivo e di consumo. Nella discarica – ribadisce ancora una volta il sindaco – andranno a depositarsi frazioni di materiale pressoché inerte che, allo stato attuale delle tecnologie, non trova altra forma di valorizzazione. Sono da escludersi – assicura – i riferimenti alle discariche di vecchia concezione, nelle quali venivano smaltiti i rifiuti urbani con parziale o nessun trattamento di recupero».

Con Sinistra Italiana, infine, il sindaco e l’Amministrazione santonofresi condividono la proposta che «i cittadini, anche associati, debbano poter esercitare un ruolo di controllo e di monitoraggio durante tutte le fasi di realizzazione, prima, e di gestione, dopo, del complesso polo impiantistico».

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