giovedì,Aprile 25 2024

Fratelli d’Italia a Vibo, Lo Bianco e altri 3 dirigenti si dimettono dopo il congresso nazionale

Insieme al coordinatore cittadino dicono addio al partito della Meloni anche i responsabili locali dell’organizzazione giovanile. In tutto dopo la nomina dell’ex vicesindaco Pasquale La Gamba all’assemblea nazionale

Fratelli d’Italia a Vibo, Lo Bianco e altri 3 dirigenti si dimettono dopo il congresso nazionale

«Non ci siamo riusciti neanche noi. A Vibo Valentia rinnovarsi sul palcoscenico della politica diventa sempre più arduo. Noi ci abbiamo provato a mettere in piedi un concreto ed avanzato progetto di condivisione sul nome di Fratelli d’Italia, credendo in Giorgia Meloni e nella sua affascinante teoria del cambiamento che passa tra il migliore e più qualificato coinvolgimento dei  giovani. E’ giusto dover prendere atto che fino a ieri abbiamo trovato sostegno e significativi stimoli. Oggi, dopo lo straordinario congresso di Trieste, siamo costretti a cambiare passo, a rinunciare all’espletamento di un’iniziativa che sin dall’inizio ha avuto il sapore di un’eccellente cavalcata che con Fratelli d’Italia poteva concorrere a ipotecare un futuro più roseo e meno disastroso per questo territorio sempre più pronto a dare spazio ad avventurieri e pressappochisti della politica».

È questo il duro attacco della nota con la quale Anthony Lo Bianco, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Salvatore Borello, Giuseppe Piccolo e Rosario Losiggio, attivisti di Gioventù nazionale, organizzazione giovanile del partito, rassegnano le proprie dimissioni «insieme ad un folto gruppo di giovani» dal partito di Giorgia Meloni, all’indomani del congresso nazionale di Trieste nel corso del quale, tra le altre cose, la delegazione vibonese, della quale hanno fatto parte anche Lo Bianco e Losiggio, ha indicato l’ex vicesindaco Pasquale La Gamba quale delegato all’Assemblea nazionale.  

Oggi la drastica decisione: «Lasciamo il campo a chi in precedenza ha fallito e che oggi ritenta di ridisegnare una nuova strategia per Vibo Valentia e dintorni. Ma la storia di ieri non dà speranza a chi non ha mai utilizzato lo strumento del libero e democratico confronto per presentare la ricerca sul nuovo e ridare dignità ai cittadini vibonesi sempre più traditi da chi insegue il potere a tutti i costi e solo per esclusivi interessi personali e di pochi adepti».

Resta la delusione: «E’ evidente che lasciamo con tristezza e rammarico. In verità avevamo scommesso sulla  nostra passione, sull’amore e l’impegno che erano diventati le fondamenta del nuovo gruppo di Fratelli d’Italia. Troviamo il coraggio, oggi, di dire no all’arroganza, alla mistificazione, all’arrivismo e a chi si appresta ad anteporre scelte di potere agli interessi collettivi. Oggi, evidentemente, sulle scelte vibonesi di Trieste, non resta che affidarsi all’abbandono di una idea che poteva essere portata avanti su ben altri presupposti». La scelta viene infine giustificata «dalla legittima reazione di chi ha fatto parte di Fratelli d’Italia nelle immediatezze del suo nascere». 

Per Losiggio, coordinatore provinciale Gn: «Questa decisione scaturisce da una profonda delusione, regalateci da chi dovrebbe essere, sulla carta, cultore della politica, infatti in troppe occasioni, tutta la federazione provinciale di Gn, è stata sminuita e scartata. Tutto ciò non può e non deve accadere, proprio per questo voglio gridare ad alta voce, che in politica non siamo tutti uguali, e non ci piegheremo a chi non ha a cuore il nostro territorio».

Poi Giuseppe Piccolo, dirigente regionale Gn, definisce questa scelta «molto sofferta ma inevitabile, per rimanere limpidi e intatti, qualità che ci hanno contraddistinto in questi anni all’interno della città. Purtroppo in questi mesi abbiamo visto svanire tutto ciò in cui credevamo fermamente, con cariche assegnate senza alcuna votazione, mancanza assoluta di dialogo, ed una superiorità di alcune persone, all’interno di FdI, soltanto per essere amici degli amici all’interno del partito».

Poi Salvatore Borello, coordinatore cittadino Gn, che definisce «inspiegabili tali atteggiamenti, nei confronti del reale motore del partito. Ci abbiamo messo la faccia ed il cuore in questi ultimi anni, creando il movimento più forte e radicato all’interno della città. Oggi il nostro grande gruppo andrà via, giovani e meno giovani  che amano la loro città hanno preso questa decisione irrevocabile. Tanti saluti ai grandi maestri della politica vibonese, che da questo momento potranno avere un partito svuotato e tutto per loro».

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