martedì,Marzo 19 2024

Vibo e dintorni alle prese con discariche e strade dissestate, scatta la protesta

Un gruppo di cittadini avvia una raccolta firme da consegnare al nuovo prefetto per chiedere immediati provvedimenti per far fronte ai tanti scempi ambientali che non risparmiano le frazioni e la Strada del Mare

Vibo e dintorni alle prese con discariche e strade dissestate, scatta la protesta
Un momento della raccolta spontanea dei rifiuti a Celantonio

Non basta il Covid a preoccuparci e avvilirci: dobbiamo ancora continuare a fare i conti con cittadini incivili e autorità indifferenti. Penso che alla tolleranza ci sia un limite. Alla esasperazione no. Stiamo per avviare una raccolta di firme sui social che presenteremo al nuovo prefetto di Vibo Valentia, Roberta Lulli, con un sit in, su cui chiederemo l’autorizzazione, davanti al Palazzo dell’Ufficio Territoriale di Governo per manifestare la nostra indignazione che è poi l’indignazione di tutti i cittadini civili. Non andremo a costituire nessun assembramento, però ci saranno le rappresentanze adeguate di tutti i cittadini che presenteranno alla massima autorità di governo della provincia un’istanza che non potrà per nessun motivo essere buttata su un tavolo e messa lì per impregnarsi di polvere o morire tra le altre carte, come sicuramente è accaduto, visto i risultati, sul passato”. E’ quanto denunciano un nutrito gruppo di cittadini, stanchi delle condizioni di abbandono in cui versano tante zone del territorio ed in particolare la discarica di Celantonio e le strade che portano a Portosalvo, Vibo Marina, Bivona e Briatico. La protesta è capitanata da Rosa Lia Carlotta Fuduli, medico esperto in ozonoterapia e medicina estetica, che pur avendo la residenza nel vicino comune di Ionadi, avverte forte il motivo di dedicarsi, alla vibrata protesta dei sempre più numerosi cittadini che continuano a rimanere impotenti di fronte al “nulla di fatto” sulle annose denunce ed i reiterati inviti a “fare qualcosa” per evitare che la situazione peggiori ancor di più. [Continua in basso]

Non verrà sopportata un’ulteriore presa in giro – si afferma – e un’ulteriore inadempienza di chi ha il sacrosanto obbligo di tutelare il diritto al rispetto della salute pubblica e che non sa cosa significhi rispetto e tutela dei diritti del cittadino. Poniamo al centro della protesta l’assenza di provvedimenti e la mancata applicazione delle sanzioni previste dalla legge sull’assurda incuria, strafottenza e inciviltà di quanti continuano a servirsi ed alimentare la discarica di “Celantonio”, sulla provinciale Vibo Valentia-Portosalvo, nei pressi di Vena Inferiore, assurta da anni a teatro della vergogna del territorio. E’ giunto il momento per ognuno di assumersi le proprie responsabilità e di smetterla di fare solo gli spettatori e gli inutili commentatori.
L’ambiente naturale del nostro territorio continua ad essere sotto attacco – avverte – ma pare che questo non interessi nessuno”. Ma a mettere in difficoltà il sistema ambientale è soprattutto la strada che da Vibo Valentia porta a Portosalvo, e che poi si snoda per Bivona e Vibo Marina da una parte e per Briatico, Zambrone, Parghelia e Tropea dall’altra. Carreggiata in alcuni tratti dissestata e che non incoraggerà nessun turista a percorrerla.

Rifiuti a Bivona

Rosa Lia Carlotta Fuduli, che sembra aver esaurito ogni esigua forza di tolleranza, più volte, nel corso della settimana, imbocca la strada che attraversa la contrada “Celantonio” e raggiunge il versante marino vibonese per motivi professionali. E, come ogni automobilista che percorre quell’arteria, avverte di non poter rimanere indifferente di fronte al devastante scenario che si presenta davanti ai propri occhi. [Continua in basso]

Nei giorni scorsi – racconta, tra l’altro  –  mi sono fermata, per pochi minuti, ed ho visto all’opera Nicola, Michele e Ornella del Gruppo “Vibo percorso pulito” che con grande animo e passione, armati di guanti e sacchetti, scope e rastrelli, dedicavano qualche momento della loro giornata alla pulizia del vergognoso sito, dove si trova, incredibilmente, di tutto. Ma quel che offende la dignità di ognuno di noi è che l’offensiva degli incivili continua imperterrita e che nessuno, tra chi ne ha la competenza istituzionale e di settore, interviene per porre fine all’obbrobrio che costituisce un immeritato biglietto da visita della bella ed accogliente Vibo Valentia. E’ importante il lavoro svolto dal Gruppo anche se richiede sacrifici spesso non facili. Sappiamo anche che la battaglia non è di oggi ma proprio per questo motivo occorre, immediatamente e con il concorso di tutti, scoraggiare  e smascherare i contravventori.

Divano abbandonato con vista su Bivona

Proprio nei giorni scorsi – aggiunge – mi è stato riferito che due giovani turisti inglesi, in vacanza sulla Costa degli Dei e diretti a Vibo Valentia, hanno rallentato la marcia della macchina, sono scesi ed hanno scattato foto sul sito e della gente che raccoglieva rifiuti. Lo scenario era proprio da topaia: poltrone ed elettromestici in disuso, plastica, un tavolino senza gambe e buste con dentro rifiuti senza il minimo rispetto per la differenziata.
E’ possibile una simile situazione, alla vigilia di un’estate che vede fino allo spasimo tutti gli operatori economici del territorio impegnati a riprendere quota nell’offerta turistica, far finta di niente? Il prefetto, nel pieno rispetto delle sue funzioni, deve intervenire e promuovere un tavolo comune tra rappresentanze di cittadini, istituzioni, imprenditori per dare vita ad energiche azioni di sorveglianza multando i non pochi incivili che, furbescamente, continuano ad abusare della culla dei rifiuti di Celantonio per dimostrare la loro incapacità di essere considerati cittadini degni del proprio rispetto e di quello altrui. Perché, poi, il problema di Celantonio è il problema di altri mini siti vergognosi sparsi ovunque. Si usi un sistema sincronizzato di telecamere, si predispongano barriere, si puniscano i trasgressori: l’ambiente va rispettato. Punto e basta”.

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