giovedì,Marzo 28 2024

Capo Vaticano: ancora rotta a Santa Maria la condotta dei reflui del depuratore

Il sindaco di Ricadi emette un’ordinanza per scongiurare “gravi disagi ambientali” che non valgono però per Coccorino dove verranno deviate le acque attraverso il torrente Mandricelle

Capo Vaticano: ancora rotta a Santa Maria la condotta dei reflui del depuratore

Saranno deviate nel torrente Mandricelle che sfocia a mare a Coccorino, le acque reflue degli scarichi depurati provenienti dall’impianto di Santa Maria di Ricadi che tratta pure i reflui dei comuni di Joppolo e Spilinga. E’ quanto dispone un’apposita ordinanza del sindaco del Comune di Ricadi, Giulia Russo, identica nel contenuto a quelle già emesse a marzo ed a settembre dello scorso anno, per far fronte ai lavori di riparazione della condotta sottomarina di scarico delle acque depurate. A seguito di un sopralluogo subacqueo è stata infatti accertata la rottura di alcuni ancoraggi della condotta sottomarina dello scarico delle acque reflue provenienti dall’impianto di Santa Maria, con un conseguente distacco nella parte di giunzione – flangia di accoppiamento – del tratto di polietilene con quello in resina. Per come si legge nell’ordinanza firmata dal sindaco, al fine di evitare il completo distacco “occorre intervenire con urgenza per la risistemazione della giunzione nonché degli ancoraggi onde scongiurare pericoli all’incolumità pubblica e grave disagio ambientale”. Al fine di effettuare i lavori di risistemazione della giunzione, il sindaco ha quindi deciso di deviare temporaneamente le acque provenienti dal depuratore nel limitrofo torrente Mandricelle attraverso il by-pass presente all’inizio della condotta di scarico, attualmente inibito a manovre mediante l’apposizione di catene. A dover eseguire tutti i lavori di riparazione è stato incaricato l’ufficio tecnico del Comune di Ricadi diretto dall’architetto Vincenzo Calzona. Copia dell’ordinanza è stata inviata al prefetto di Vibo Valentia, alla polizia municipale, al segretario comunale, alla Provincia di Vibo Valentia, all’Arpacal di Vibo, alla Capitaneria di Porto di Vibo Marina, alla Guardia costiera di Tropea, ai carabinieri di Spilinga, ai sindaci dei Comuni di Joppolo e Spilinga. Sin qui l’ordinanza del sindaco di Ricadi Giulia Russo, che pone però una serie di interrogativi. A parte tutti i soldi pubblici spesi sinora per riparazioni della condotta sottomarina che si sono rivelate mai definitive e mai risolutive di un problema che si trascina da anni, ed a parte il fatto che gli ultimi lavori per l’interramento della condotta si sono protratti dal novembre 2017 sino al maggio scorso su una spiaggia trasformata in un cantiere tenuto aperto per quasi sette mesi, alcune domande sorgono spontanee ai residenti ed ai turisti. Com’è possibile che – nonostante i lavori – puntualmente la condotta sottomarina presenta dei problemi e risulta rotta, staccata o bucata a meno di 50 metri dalla riva? Chi doveva controllare la perfetta esecuzione dei lavori non ha nulla da dire? Ma, soprattutto, sfugge la logica dell’ordinanza del sindaco di Ricadi. La legge infatti vuole che gli scarichi delle acque reflue – seppur depurate – avvenga attraverso condotte sottomarine a 300 metri dalla riva. Dunque, se il sindaco di Ricadi ha inteso intervenire “con urgenza” per la riparazione della condotta anche al fine “di scongiurare pericoli all’incolumità pubblica” e, soprattutto “scongiurare – lo dice la stessa ordinanza sindacale – un grave disagio ambientale”, perché tale disagio all’ambiente non vale se le stesse acque del depuratore di Santa Maria scaricano nel torrente Mandricelle e quindi a riva nel mare di Coccorino? I pericoli ed i disagi ambientali che valgono per la spiaggia ed il mare di Santa Maria, perché non valgono per la spiaggia ed il mare di Coccorino? Ed il Comune di Joppolo, non ha nulla da dire in merito a tale ordinanza che consente di scaricare a riva nel suo territorio comunale acque di cui è invece vietato lo scarico a Santa Maria? Ed infine: se questa è la logica dell’ordinanza del sindaco di Ricado, vale a dire la possibilità – senza alcun pericolo per la salute pubblica e nessun danno all’ambiente – di poter scaricare le acque del depuratore direttamente a riva a Coccorino, perché impegnare altri soldi pubblici per riparare “con urgenza” una condotta che potrebbe scaricare a riva pure a Santa Maria? Se non vi è alcun pericolo per Coccorino, non si spiega infatti perché vi dovrebbe essere invece per Santa Maria. In attesa di capire la ratio dell’ordinanza sindacale, l’auspicio è che i lavori, questa volta, vengano effettuati “a regola d’arte”. Perché almeno a Santa Mariama non nella vicinissima e limitrofa Coccorino – bisogna scongiurare “gravi disagi ambientali”. (In foto la condotta sottomarina a riva prima del completamento dei lavori ora da rivedere) 

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