giovedì,Aprile 18 2024

Pizzo, capodoglio avvistato sul litorale, le raccomandazioni del Wwf

Il naturalista Pino Paolillo ricorda che in questo periodo gli avvistamenti di grossi cetacei non sono affatto rari. L’invito ad adottare delle norme comportamentali al fine di non arrecare disturbo agli animali

Pizzo, capodoglio avvistato sul litorale, le raccomandazioni del Wwf
Un tratto del litorale di Pizzo
Pino Paolillo (Wwf)

In seguito all’avvistamento di un capodoglio nelle acque antistanti il litorale di Pizzo, il Wwf interviene per fare il punto della situazione e indicare ai diportisti il comportamento da adottare nel caso di ulteriori casi di passaggio e di contatti con i grandi cetacei davanti alle nostre coste. A tale proposito il naturalista Pino Paolillo ricorda che «in questo periodo gli avvistamenti di grossi cetacei, come balenottere comuni e gli stessi capodogli non sono affatto rarissimi, tant’è che in passato, quando erano ancora un uso le spadare, le reti da posta derivanti per la pesca del pesce spada, messe al bando dalle leggi, quasi tutti gli anni si verificavano catture accidentali di capodogli (e non solo) al largo delle coste tirreniche calabresi, con interventi di unità navali della Guardia di Finanza  e della Guardia Costiera di Vibo Marina, con la collaborazione attiva del Wwf». [Continua in basso]

Proprio a causa della relativa frequenza e della conseguente probabilità che ci si imbatta in questi giganti del mare, l’ambientalista fa sapere che «è opportuno adottare delle norme comportamentali al fine di non arrecare disturbo agli animali, anche se le intenzioni sono del tutto pacifiche e dettate da un comprensibile entusiasmo nel trovarsi di fronte animali così straordinari. E’ necessario pertanto che, una volta avvistato l’animale, si rimanga a notevole distanza, considerata la grande capacità di questi cetacei di percepire la presenza delle imbarcazioni e la sensibilità particolare nei confronti dell’inquinamento acustico. Bisogna evitare poi di aumentare la velocità di navigazione, di variare la direzione in maniera brusca, di mettersi davanti alla direzione di nuoto del cetaceo tagliandogli la strada.  Se ci si imbatte in un cetaceo che è già vicino, occorre mettere il motore in folle e aspettare che l’animale si allontani. Gli inseguimenti dei capodogli o delle balenottere effettuati per scattare foto o produrre dei video, possono creare nei cetacei delle situazioni di stress: li costringono ad aumentare la velocità di nuoto con notevole spreco di energie, o ad immersioni non previste come risposta al disturbo arrecato dalle imbarcazioni. Se poi queste sono tante, come spesso accade per via della curiosità che spinge ad avvicinarsi in gruppo vicino, i cetacei  possono disorientarsi, abbandonare la rotta di migrazione avvicinandosi troppo alla costa ed entrare persino nei porti», come ricorda sempre Paolillo a proposito di alcune balenottere.

Insomma, la regola generale è sempre la stessa: rispetto per l’animale «limitando al massimo la nostra interferenza con la sua attività, ricordando che quello che per noi è fonte di gioia e di soddisfazione, rappresenta -. chiude Paolillo – per il mammifero marino un disturbo e una sensazione di pericolo. Da evitare».

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