giovedì,Aprile 25 2024

Nicotera, Movi@vento al sindaco: «Mare inquinato e lui latitante»

Affondo del gruppo consiliare contro l’esecutivo Marasco. Appello affinché l’amministrazione solleciti l’Arpacal a procedere con analisi specifiche «in presenza di fenomeni anomali nelle acque di balneazione ricercandone le cause»

Nicotera, Movi@vento al sindaco: «Mare inquinato e lui latitante»
La spiaggia di Nicotera Marina
Il sindaco Pino Marasco
Il sindaco Giuseppe Marasco

«Ci sono associazioni ambientaliste dislocate in tutta la Calabria che lavorano di continuo, estate e inverno. Tra queste ci piace ricordare “Bandiera blu per il Golfo” costituita da 29 associazioni ambientaliste il cui obiettivo era di organizzare un fronte comune tra amministrazioni e sodalizi, per affrontare e risolvere insieme agli amministratori di sette Comuni (Palmi, Gioia Tauro, San Ferdinando, Rosarno, Nicotera, Joppolo e Ricadi) l’ultraventennale problema dell’inquinamento marino. I lavori furono poi sospesi a causa del Covid. Noi eravamo parte attiva e propositiva insieme». È quanto si legge in una nota stampa diffusa dal gruppo consiliare Movi@vento al Comune di Nicotera. [Continua in basso]

«Durante i numerosi incontri – prosegue il comunicato – avevamo redatto le linee guida che bisognava seguire per raggiungere l’obiettivo finale: la bandiera blu per il golfo. Da qui il nome del coordinamento. Vogliamo ricordare che anche in quella situazione operativa, di proposte e di  confronti, mirati a trovare soluzioni significative con persone dotate di competenze e di conoscenze, le nostre, soprattutto, dopo che la stagione passata ci aveva graziato consegnandoci un mare decente, il nostro sindaco, si rese latitante, nonostante l’approvazione di una delibera del 4 luglio 2019 con la quale, all’unanimità il consiglio comunale decideva di creare un coordinamento dei sindaci della costa, guidato proprio dallo stesso Giuseppe Marasco, che cedette immediatamente il suo ruolo al sindaco di San Ferdinando. Anche quest’ultimo – è scritto nella nota – affossò il coordinamento, a riprova che proprio i rappresentanti delle amministrazioni comunali, che avevano il dovere di agire per tempo, utilizzando gli strumenti ed i poteri che erano e sono nelle loro disponibilità, hanno scelto di fare gli struzzi».

Cosa fare ora? Secondo il gruppo consiliare di opposizione al Comune «sarebbe necessario e urgente che la nostra amministrazione si attivasse per pretendere dall’Arpacal l’applicazione integrale del decreto legislativo 116 /2008, che prevede analisi specifiche in presenza di fenomeni anomali nelle acque di balneazione ricercandone le cause per poterle eliminare. E ciò riguarda anche la fioritura algale, ammesso che si tratti soltanto di questo tipo di inquinamento. Nello stesso tempo sarebbe altrettanto urgente che la Delvit, società a cui si rivolge il nostro Comune per analizzare le acque domestiche, effettuasse anche le analisi delle acque marine “in doppio”, cioè sullo stesso campione prelevato, al fine di verificare la sovrapposizione dei risultati. Sarebbe questo un modo per fare chiarezza e rimuovere tutti i legittimi dubbi dei cittadini sulla reale origine e natura delle chiazze che talvolta sono davvero impressionanti e che contrastano con la recente classificazione di qualità “eccellente” del nostro mare, certificata anche quest’anno dall’Arpacal, e che suona ancora una volta falsa e provocatoria. Se i nostri assessori all’Ambiente e al Turismo – tuonano gli esponenti della minoranza – diventassero per una volta operativi in modo concreto, farebbero soltanto il loro dovere nei confronti della cittadinanza. Se per una volta si attivassero per fare pressioni alle autorità competenti inducendoli ad interagire tra di loro per trovare soluzioni comuni e condivise, si eviterebbero scelte improvvisate e poco comprensibili. Se per una volta prendessero veramente a cuore uno dei tanti problemi seri, che oggi è il mare e domani la questione sanitaria, farebbero un buon servizio a tutta la comunità. Abbiamo bisogno – conclude il comunicato – che nelle scelte amministrative prevalgano le priorità, le emergenze, il buon senso e niente più».

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