martedì,Aprile 23 2024

Pulizia della spiaggia di Bivona, da Calzone (Wwf) otto punti per “smontare” l’assessore Bruni

Il delegato regionale interviene nella polemica tra l'amministratore del capoluogo e il biologo vibonese Silvio Greco

Pulizia della spiaggia di Bivona, da Calzone (Wwf) otto punti per “smontare” l’assessore Bruni
La foce del torrente Sant'Anna

«Senza alcun intento polemico e senza alcuno scopo ulteriore che non sia la tutela dell’ambiente, la salvaguardia del mare, la salute dei cittadini e la sana fruizione delle spiagge, intendiamo far notare all’amministrazione comunale di Vibo Valentia alcune cose». E’ quanto afferma Angelo Calzone, delegato regionale del Wwf, in riferimento alla replica fatta dall’assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni alle dichiarazioni rilasciate alla nostra testata dal biologo marino Silvio Greco. Quest’ultimo, in precedenza, aveva accusato l’ente di mantenere inquinata la spiaggia di Bivona nel tratto di arenile posti di fronte alla foce del torrente Sant’Anna. [Continua in basso]

Angelo Calzone

Otto sono i punti che ha precisato Angelo Calzone in merito: «Punto primo: per le associazioni ambientaliste chiedere la pulizia dell’arenile dai rifiuti e dalle sterpaglie è non solo un diritto (lo stesso vale per tutti i cittadini ) ma un dovere, considerata quella che è la propria missione; Punto secondo: è obbligo del Comune di Vibo Valentia provvedervi, atteso che in capo ai comuni è stata trasferita la competenza sul demanio marittimo per fini turistici e ricreativi dalla legge regionale  n.  17/2005. Norma che prevede tra gli interventi consentiti le attività di bonifica ambientale finalizzate alla difesa del litorale, alla tutela del paesaggio, del suolo e del regime delle acque. Punto terzo: le censure mosse dal Wwf non erano rivolte all’impresa aggiudicatrice dell’appalto per la raccolta integrata dei rifiuti nel territorio del Comune di Vibo Valentia, ma riguardavano l’inerzia dell’amministrazione comunale, sulla raccolta dei rifiuti e l’eliminazione delle sterpaglie in quel particolare tratto di spiaggia».

Poi il punto quarto: «Se il capitolato d’appalto e il contratto stipulato con la suddetta impresa non prevede la pulizia dell’arenile per mancanza di mezzi idonei da parte della società appaltante o non è nella fattispecie applicabile per altre ragioni, ciò non è certo addebitabile ai cittadini men che meno all’associazione ambientalista. E’ l’amministrazione comunale che è tenuta a provvedere affidando il servizio nei modi e nei termini di legge. Punto quinto: se su una parte dell’arenile di Bivona esistono canne, rovi e sterpaglie che hanno radici profonde, non facilmente estirpabili attraverso un pulizia superficiale, ciò è senz’altro addebitabile all’assenza di adeguati interventi (protrattasi per  diverso tempo), da parte di chi per legge è tenuto a provvedere. Punto sesto: nel video mandato in onda da LaC il professore Silvio Greco si è limitato a confrontare la sabbia vicino al bagnasciuga e quella più sporca posta più verso l’esterno dell’arenile, senza condurre alcun campionamento finalizzato ad un accertamento di tipo analitico. Punto settimo: ben vengano, pertanto, le analisi che farà il Comune (a tal proposito chiediamo che ci indichi quando è avvenuto il prelievo per il campionamento e quali tempi sono previsti per avere i risultati) così sarà possibile verificare gli effetti contaminanti delle fuoriuscite di reflui fognari dai tombini insistenti sulla spiaggia e dei travasi di terra effettuati da privati a seguito della piantumazioni di alberi non autorizzata dagli enti preposti. Punto ottavo: prendiamo atto della volontà dell’amministrazione di procedere al taglio delle sterpaglie senza operare delle fresature, che stando a quanto riferito dall’assessore – contrariamente agli sbancamenti con mezzi meccanici, effettuati nell’occasione delle  gare di motocross  – richiede l’autorizzazione paesaggistica».

Il delegato regionale del Wwf così conclude: «Rimaniamo in attesa che l’amministrazione comunale di Vibo Valentia proceda, nei modi e nei termini di legge (possibilmente prima che la stagione estiva entri nel vivo), a compiere tutti quegli atti amministrativi necessari ed indispensabili a risolvere il problema della corretta e sana fruizione di quella parte dell’arenile di Bivona, che più ha sofferto dell’incuria degli enti preposti e degli impatti negativi del torrente Sant’Anna».  

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