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Il mare di Pizzo ricco di Posidonia, un progetto per pulire i fondali

Martedì la presentazione alla Tonnara. Si punta alla conservazione dell’importante pianta sottomarina tutelata anche da una direttiva europea

Il mare di Pizzo ricco di Posidonia, un progetto per pulire i fondali

Le recenti catture di pesci rari, come il pesce foglia, quello “Serpente” e la strana “Vaccarella”, hanno confermato la grande varietà di vita animale nel Golfo di Sant’Eufemia e, in questo caso, delle coste di Pizzo. Forse però non tutti sanno che un inestimabile tesoro di biodiversità giace, proprio davanti dalle coste napitine ed è costituito questa volta, non da animali, ma da una vera e propria pianta sottomarina. Non un’alga, ma una specie di “erba” marina con tanto di radici, fusti, foglie e frutti, nota agli scienziati come Posidonia oceanica. “Nonostante il nome – spiega Pino Paolillo del Wwf – si tratta in realtà di un “endemismo” del Mediterraneo, vive cioè solo nel “Mare Nostrum”, ad una profondità compresa tra un metro e 35-40 metri e la sua importanza dal punto di vista biologico è tale da essere stata considerata come Habitat prioritario dalla Direttiva Europea 92/43 detta appunto “Habitat”. Proprio per la presenza di praterie o, per meglio dire, di foreste di Posidonia, i fondali di Pizzo sono stati inseriti nell’elenco delle aree S.I.C. (Siti di Importanza Comunitaria) e per questo meritevoli di tutela. L’importanza delle particolari formazioni di questa pianta superiore risiede soprattutto nel fatto che le stesse ospitano una serie incredibile di altri organismi, comprese moltissime specie di pesci, molte delle quali allo stadio giovanile, che hanno un valore economico non indifferente, per cui la conservazione della Posidonia si traduce indirettamente nella tutela della pesca costiera.

Purtroppo però, questo delicato ecosistema, la cui crescita è estremante lenta, è sottoposto a una serie di rischi, sia naturali che artificiali, che ne compromettono la conservazione per il futuro. Opere marittime, inquinamento, eutrofizzazione, ripascimento artificiale delle spiagge, distruzione meccanica con ancoraggi, strascico, sono solo alcuni dei problemi che affliggono questi ambienti così preziosi”. Un progetto finalizzato alla rimozione di tutto il materiale estraneo (plastica, batterie, copertoni, pezzi di rete ecc.) sarà presentato martedì 10 settembre alle ore 10,00 alla Tonnara di Pizzo Marina. Alla presentazione del progetto hanno già dato la propria adesione il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, Giovanni Aramini in qualità di dirigente del settore Ambiente della Regione Calabria, alla quale si deve il finanziamento con fondi Por di questo come di altri progetti di tutela, il biologo marino Antonino Mancuso del Consorzio Mediterraneo, l’avvocato  Angelo Calzone, presidente del Wwf vibonese, la biologa Jasmine De Marco e il responsabile scientifico Pino Paolillo. Il progetto vede il coinvolgimento, per i vari aspetti, della Capitaneria di Porto di Vibo Marina e della categoria dei pescatori.

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