giovedì,Aprile 18 2024

Eco-distretto del Vibonese, il sindaco di Filogaso invoca il dissenso popolare

Massimiliano Trimmiliti ribadisce le forti perplessità sull’idoneità del sito prescelto e cita il caso di Morano, dove il Comune ha fatto marcia indietro, come esempio da emulare

Eco-distretto del Vibonese, il sindaco di Filogaso invoca il dissenso popolare

«Mentre oggi l’Italia intera manifesta per la crisi climatica c’è chi vorrebbe distruggere un’area verde per la costruzione di un Eco-distretto. Da ben due anni la nostra amministrazione è in forte opposizione con la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti con annessa discarica, il cui sito individuato è a pochissimi chilometri dal nostro paese. Nella lotta che stiamo conducendo chiediamo il supporto di tutta la popolazione anche dei comuni limitrofi». A riferirlo in un intervento è il sindaco di Filogaso Massimiliano Trimmiliti. Al centro della questione, evidentemente, torna il discusso impianto di trattamento dei rifiuti con annessa discarica di servizio la cui collocazione è prevista nell’area di località Vajoti, nel territorio comunale di Sant’Onofrio. Sito rispetto al quale, denuncia Trimmiliti, «proposte e studi da noi effettuati non sono stati adeguatamente ancora considerati. Per quanto riguarda gli studi inerenti al sito (o i siti?) evidenziano incongruenze e soprattutto danni ambientali, visto che a ridosso del sito (o dei siti?) individuati vi sono molti problemi tra i quali per citarne solamente alcuni: è situata in una zona dove sono presenti insediamenti produttivi finanziati con i fondi della Comunità europea per prodotti agricoli biologici di qualità; è una zona boschiva, infatti vi sono vincoli escludenti in base al Piano regolatore così come si può rilevare dalla lettura dell’apposito verbale di sopralluogo per la sua individuazione; è quella una zona di alimentazione del fiume Mesima “bacino imbrifero” e pertanto tutto quanto manipolato in quel posto potrebbe confluire nel fiume e nella subalvea dello stesso compromettendone l’acquifero delle circostanti numerose sorgenti e pozzi; vi è senza ombra di dubbio la necessità di tutela della falda acquifera sottostante, in base al testo unico per le acque, come si può evincere dalle carte geologiche del territorio; la zona – aggiunge il sindaco – presenta delle caratteristiche particolari in quanto la strada è chiusa al transito dei mezzi normali già da parecchi anni».

Per Trimmiliti, quindi, tutto «lascia supporre che si stiano forzando i tempi con la procedura d’urgenza, per eliminare alcuni necessari passaggi fondamentali per la realizzazione dell’opera pubblica in dei siti assolutamente non idonei. Chiediamo di unire le forze e potenziare l’opposizione. Un caloroso plauso va all’amministrazione comunale di Morano che, pur essendosi candidato come territorio ospitante di un impianto trattamento rifiuti, ha accolto il dissenso popolare dei propri abitanti e ritirato la candidatura sottolineando che è giusto che decida il popolo».

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