Fosso Antonucci, lo scarico “misterioso” torna a rianimarsi ma Romeo assicura: «Sono acque bianche. Più a monte invece…» – VIDEO
Sotto il ponte che attraversa il torrente, a intervalli regolari si anima un forte getto che i residenti descrivono con crescente sospetto. Il primo cittadino però spiega che non è quello il problema: «Abbiamo scoperto tre collettori fognari rotti che stiamo riparando»
«Ecco, ci risiamo guardate cosa scaricano nel fosso Antonucci!». L’esasperazione dei residenti di Bivona e del Pennello, costretti a convivere con torrenti che inquinano il mare e l’aria con miasmi insopportabili, è massima. Da queste parti non c’è solo il Sant’Anna a vomitare i liquami fognari che incanala lungo il suo percorso dalla collina di Vibo verso la costa. L’altro sorvegliato speciale è il fosso Antonucci, nella sua mutante forma di colorazione e odore. Per lunghi periodi dell’anno, infatti, è una palude immobile ricoperta da una vegetazione malaticcia e verdissima. In altri momenti, quando salta il tappo di sabbia che sbarra il suo accesso a mare, fluisce liberamente per poi sfociare nello specchio d’acqua di Bivona.
Il divieto di balneazione
Recentemente il sindaco Enzo Romeo è stato costretto a emanare un divieto di balneazione per 100 metri a destra e 100 metri a sinistra della foce, dopo che l’Arpacal aveva rilevato alti valori di inquinamento da coliformi fecali.
Da molto tempo, inoltre, uno “strano” scarico posto al di sotto del ponte che attraversa l’Antonucci si anima a intervalli più o meno regolari e comincia a spruzzare un consistente fiotto direttamente nel fosso. In tanti sono convinti che si tratti di uno scarico abusivo, che venga attivato ad arte chissà da dove e chissà da chi. Ma, a quanto pare, non è così. Lo chiarisce una volta per tutte il sindaco Romeo: «Quello è lo scarico di una stazione di sollevamento di acque bianche, che, se ce n’è la necessità, entra in funzione anche quando non piove. Non si tratta, dunque, di uno scarico abusivo, meno che mai di fogna». E l’odore nauseabondo? «Quando le acque bianche si riversano nell’Antonucci smuovono i liquami che si sono accumulati e quindi si genera quel forte odore, quello sì di fogna. Ma siamo venuti a capo della situazione e in pochi giorni dovremmo riuscire a normalizzarla».
Gli interventi
Dopo la segnalazione dell’Arpacal, infatti, il Comune si è messo in moto per capire quale fosse la causa del problema: «Più a monte – continua Romeo – abbiamo individuato due collettori fognari rotti che riversavano i liquami nell’alveo. Li abbiamo riparati, ma proprio oggi ne abbiamo scoperto un altro danneggiato e stiamo provvedendo a riparare anche quello. Sperando che non ne spuntino fuori altri, contiamo di finire nelle prossime ore quest’ultimo intervento. Poi puliremo il fosso con i camion e gli autospurgo, per eliminare ogni residuo di fogna. Infine, l’Arpacal farà nuovi prelievi per verificare se l’inquinamento è rientrato».
L’obiettivo dichiarato è revocare appena possibile il divieto di balneazione. «In futuro – conclude il primo cittadino – contiamo di collettare anche l’Antonucci al depuratore di Porto Salvo, stessa soluzione che intendiamo adottare per il Sant’Anna, poco distante. Solo così avremo la garanzia che quanto successo sino ad oggi non si ripeta».