Serra San Bruno, Incrociamenti lancia l’allarme sulle problematiche che attanagliano Pietra cupa: «Luogo unico ma raggiungerlo è un’impresa»
Al centro dell’intervento, lo stato della sentieristica e le difficoltà riscontrate per giungere in quest’area del Parco delle Serre in località Elce della Vecchia
Da Serra San Bruno giunge la denuncia sulle problematiche che attanagliano la località Elce della Vecchia, meglio nota come Pietra Cupa. A farla è la locale associazione IncrociaMenti, dopo l’escursione organizzata nei giorni scorsi all’interno del Parco delle Serre. «Ci siamo imbattuti in una delle mete più suggestive e incantevoli del nostro territorio montano. A vederla, tra la varietà delle piante e il verde dalle mille tonalità, si rimane estasiati, ma a raggiungerla – sottolinea la realtà associativa – non è impresa facile per le mille difficoltà incontrate durante il percorso e per l’accessibilità che di certo non favorisce le normali attitudini umane. Penetrare la vegetazione e raggiungere l’ambita meta delle cascate è appannaggio solo di alcuni coraggiosi, che sfidano i disagi e l’incuria provocati dalle naturali intemperie e da chi dovrebbe ascoltare e intervenire e che, invece, si gira colpevolmente dall’altra parte».
IncrociaMenti a questo punto focalizza l’attenzione sulla sentieristica, «risorsa dalle enormi potenzialità di sviluppo che però non produrrà mai i suoi effetti benefici fin quando non vi sarà la consapevolezza diffusa, a partire dalle istituzioni, che essa non va lasciata alla sua naturale spontaneità ma governata con interventi mirati e non sporadici e superficiali, con l’attenzione rivolta alla creazione di servizi più efficaci e attraenti, salvaguardando intanto quelli esistenti (punti acqua cancellati dalle intemperie, ponti e staccionate divelte, strade dissestate e impercorribili, rifugi sempre più precari, salvo qualcuno grazie anche alla nostra opera volontaria)».
«Se non si inverte la tendenza – aggiunge – lo sviluppo della montagna diventa solo un miraggio, il resto è solo banale retorica, per nulla proiettata verso il futuro, incurante di uno spopolamento emorragico che viviamo giornalmente sulla nostra pelle. Noi osserviamo e segnaliamo – conclude l’organizzazione diretta da Domenico Dominelli – e quando è possibile agiamo in qualche modo. Le segnalazioni diventano un appello e anche una protesta che verrà ripetuta in ogni occasione, fin quando chi può e deve non la smetterà di ignorare quanto civilmente reso noto a tutela dell’integrità ambientale».