sabato,Luglio 12 2025

Serra San Bruno, Incrociamenti lancia l’allarme sulle problematiche che attanagliano Pietra cupa: «Luogo unico ma raggiungerlo è un’impresa»

Al centro dell’intervento, lo stato della sentieristica e le difficoltà riscontrate per giungere in quest’area del Parco delle Serre in località Elce della Vecchia

Serra San Bruno, Incrociamenti lancia l’allarme sulle problematiche che attanagliano Pietra cupa: «Luogo unico ma raggiungerlo è un’impresa»

Da Serra San Bruno giunge la denuncia sulle problematiche che attanagliano la località Elce della Vecchia, meglio nota come Pietra Cupa. A farla è la locale associazione IncrociaMenti, dopo l’escursione organizzata nei giorni scorsi all’interno del Parco delle Serre. «Ci siamo imbattuti in una delle mete più suggestive e incantevoli del nostro territorio montano. A vederla, tra la varietà delle piante e il verde dalle mille tonalità, si rimane estasiati, ma a raggiungerla – sottolinea la realtà associativa – non è impresa facile per le mille difficoltà incontrate durante il percorso e per l’accessibilità che di certo non favorisce le normali attitudini umane. Penetrare la vegetazione e raggiungere l’ambita meta delle cascate è appannaggio solo di alcuni coraggiosi, che sfidano i disagi e l’incuria provocati dalle naturali intemperie e da chi dovrebbe ascoltare e intervenire e che, invece, si gira colpevolmente dall’altra parte».

IncrociaMenti a questo punto focalizza l’attenzione sulla sentieristica, «risorsa dalle enormi potenzialità di sviluppo che però non produrrà mai i suoi effetti benefici fin quando non vi sarà la consapevolezza diffusa, a partire dalle istituzioni, che essa non va lasciata alla sua naturale spontaneità ma governata con interventi mirati e non sporadici e superficiali, con l’attenzione rivolta alla creazione di servizi più efficaci e attraenti, salvaguardando intanto quelli esistenti (punti acqua cancellati dalle intemperie, ponti e staccionate divelte, strade dissestate e impercorribili, rifugi sempre più precari, salvo qualcuno grazie anche alla nostra opera volontaria)».

«Se non si inverte la tendenza – aggiunge – lo sviluppo della montagna diventa solo un miraggio, il resto è solo banale retorica, per nulla proiettata verso il futuro, incurante di uno spopolamento emorragico che viviamo giornalmente sulla nostra pelle. Noi osserviamo e segnaliamo – conclude l’organizzazione diretta da Domenico Dominelli – e quando è possibile agiamo in qualche modo. Le segnalazioni diventano un appello e anche una protesta che verrà ripetuta in ogni occasione, fin quando chi può e deve non la smetterà di ignorare quanto civilmente reso noto a tutela dell’integrità ambientale».

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