mercoledì,Aprile 24 2024

Depuratori mai messi in funzione nel Vibonese, la denuncia di “Mare Pulito”

Nel “mirino” gli impianti di depurazione di Filadelfia e San Calogero. Difficile la situazione nel tratto di costa ricompreso fra Lamezia e Pizzo

Depuratori mai messi in funzione nel Vibonese, la denuncia di “Mare Pulito”
Il mare sporco a Nicotera

Apprendiamo con entusiasmo dell’incontro tenutosi presso la Cittadella della Regione Calabria tra l’assessore Sergio De Caprio, il deputato Domenico Furgiuele e il consigliere regionale Pietro Raso, per affrontare il problema della depurazione e richiedere maggiori controlli da parte dell’Arpacal e Guardia costiera. Tuttavia, come abbiamo avuto modo di rappresentare in altre occasioni, i soli controlli agli impianti di depurazione non sono sufficienti a garantire i problemi di inquinamento”. E’ quanto dichiara l’associazione Mare Pulito “Bruno Giordano” la quale ha deciso di focalizzare l’attenzione “su tutti i Comuni che ancora oggi non sono dotati di impianti di trattamento dei reflui fognari – e sono davvero tanti – e ancor più, sugli impianti di depurazione realizzati e mai messi in funzione, quali, a titolo esemplificativo, per rimanere nella provincia di Vibo Valentia, gli impianti consortili di Filadelfia e di San Calogero. Impianti costati milioni di euro e mai messi in funzione. Ricordiamo che l’impianto di San Calogero dovrebbe servire i Comuni di Mileto, Filandari e San Calogero.

L’impianto di Filadelfia avrebbe dovuto servire anche i Comuni di Pizzo, Maierato e Francavilla Angitola, consentendo il collettamento di tutte le strutture turistico-ricettive presenti lungo la Statale 18 tra Lamezia Terme e Pizzo; strutture che allo stato attuale sono dotate di pseudo impianti di trattamento, con recapito finale nel sottosuolo attraverso sistemi di sub-irrigazione e che producono potenziali danni alle falde acquifere. E’ davvero inconcepibile che, in un territorio dove si parla di impianti di depurazionenon funzionanti per mancanza di fondi, si assiste a uno sperpero di danaro pubblico per decine e decine di milioni di euro. Dunque, l’auspicio è che qualcuno faccia piena luce sui motivi che non hanno ancora consentito la messa in funzione di questi e tanti altri impianti di depurazione. Per quanto ci riguarda, non abbasseremo la guardia e ci riserviamo di presentare degli esposti alle competenti Procure della Repubblica”.

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