giovedì,Marzo 28 2024

L’INTERVENTO | Sull’Italcementi si decide ancora di non decidere

È andato via un colosso industriale e le istituzioni sono rimaste a guardare. Mentre si assiste alle discussioni sui campi da golf, tanti ex lavoratori del cementificio sono ormai sull’orlo della disperazione.

L’INTERVENTO | Sull’Italcementi si decide ancora di non decidere

Sulla triste vertenza della fabbrica Italcementi, la politica e le istituzioni decidono di non decidere. Sono passati ormai tre anni e sembra che nulla sia successo. È andato via un colosso industriale impoverendo, di fatto, il territorio, ma le istituzioni hanno assunto il ruolo delle tre scimmiette cinesi “non vedo, non sento, non parlo”. È da mesi ormai che all’interno della fabbrica, indisturbata, Italcementi porta via pezzi industriali da dislocare in altre cementerie, senza dare conto a nessuno eppure il territorio continua a pagare un prezzo altissimo anche dopo la chiusura della fabbrica.

I lavoratori stanno per terminare la mobilità e nessuno ha inteso, dalla Regione al Comune, convocare i vertici bergamaschi e i nuovi proprietari tedeschi per avviare un confronto e riconvertire quel sito che potenzialmente rappresenta una bomba ecologica. Abbiamo cercato di mettere in piedi un tavolo con il sindaco Costa ma ad oggi nulla si muove, l’invito al sindaco di dare seguito agli impegni assunti anche in campagna elettorale dove in tutte le piazze dava come priorità del suo programma anche la riconversione del sito in centro agroalimentare, a quasi un anno di distanza siamo rimasti agli annunci elettorali.

È paradossale veder discutere in modo animato consiglieri regionali sulla costruzione e la nascita di campi da golf e, di contro, girarsi dall’altra parte su una vertenza che doveva essere la priorità nell’agenda politica dei nostri rappresentanti istituzionali.

E proprio ai consiglieri regionali del Vibonese che faccio l’appello a portare nell’assise regionale questa vertenza prima che qualcuno di noi lavoratori decida di darsi fuoco per rivendicare il lavoro davanti al Comune o alla Prefettura. Sono convinto che questa vertenza non possa restare nel dimenticatoio e che se gestita politicamente può essere un punto di partenza per lo sviluppo e il rilancio del Vibonese.

*Slai Cobas

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