sabato,Aprile 20 2024

“Decollo”: riciclaggio nella banca di San Marino, due condanne a Vibo e raffica di assoluzioni

Il Tribunale, a dieci anni dalle operazioni della Dda di Catanzaro, emette la sentenza per i narco-proventi del broker della cocaina Vincenzo Barbieri. Assolto il presidente del Credito Sammarinese, condannato l’ex direttore. Cade l’accusa di narcotraffico internazionale e l’aggravante mafiosa

“Decollo”: riciclaggio nella banca di San Marino, due condanne a Vibo e raffica di assoluzioni
Nella foto Vincenzo Barbieri

Due sole condanne per riciclaggio nel processo nato dalle operazioni “Decollo money” e “Decollo Ter” scattate – con il coordinamento della Dda di Catanzaro – nel luglio del 2011 e nel gennaio del 2012. Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente Chiara Sapia, giudici a latere Giorgia Ricotti e Anna Moricca) hanno condannato per il reato di riciclaggio (si ipotizzava un riciclaggio di 15 milioni di euro) – con esclusione però delle finalità mafiose – Giorgio Galiano, 44 anni, di Vibo Valentia (genero del defunto broker della cocaina Vincenzo Barbieri) e l’ex direttore del Credito Sammarinese Walter Vendemini. Per entrambi la pena ammonta a 3 anni e 4 mesi di reclusione, più l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.

Assolti per non aver commesso il fatto nel troncone di “Decollo Ter” (narcotraffico internazionale di cocaina dal Sud America): Nestor Amouzou, sudafricano; i colombiani Ernesto Castillo Rico e Giovanny Castillo Rico, ritenuti dall’accusa ai vertici del narcotraffico internazionale; Santiago Carmona, spagnolo; Gloria Perez, Mauricio Roa Vallarino, colombiani; Monica Serafini, di Capraia (Fi); Sebastiano Signati, di Bovalino; Sandro Spadei e Renato Spadei, colombiani. [Continua in basso]

Il Tribunale di Vibo

Nell’ambito dell’inchiesta “Decollo Ter”, con l’accusa di intestazione fittizia di beni riconducibili, secondo la Dda, ai narcotrafficanti di San Calogero Francesco Ventrici e Vincenzo Barbieri, l’assoluzione è stata pronunciata dal Tribunale per: Maria Pia Barbieri, 37 anni, figlia del defunto broker della cocaina Vincenzo Barbieri; Giuseppe Mercuri, 44 anni, di San Calogero, cognato di Ventrici; Giuseppe Barbieri, 37 anni, di San Calogero; Giuseppe Ceravolo, 41 anni, di Vibo Valentia.

Salvatore Lubiana

Nell’ambito del filone dell’inchiesta “Decollo money” vengono assolti “per non aver commesso il fatto” dall’accusa di concorso in riciclaggio dei narco-proventi di Vincenzo Barbieri i seguenti imputati: Luca Bressi, 43 anni, di Catanzaro; Barbara Gabba, 45 anni, di Roma; Salvatore Lubiana, 65 anni, di Nicotera, avvocato del Foro di Vibo; Domenico Lubiana, commercialista di Nicotera; Domenico Macrì, 75 anni, di originario di Nicotera ma residente a Città di Castello (Pg); Massimiliano Sensi del Credito Sammarinese.

Assolti perché il fatto non costituisce reato: Lucio Amati, 80 anni, ex presidente del Credito Sammarinese; Sandro Sapignoli e Luigi Passeri, vertici del Credito Sammarinese. Anche loro erano accusati dalla Dda di Catanzaro di concorso in riciclaggio dei narco-proventi di Vincenzo Barbieri.

Di aver importato centinaia di chili di cocaina dalla Colombia, occultata in container contenenti blocchi di marmo e sbarcati nel porto di Gioia Tauro, dovevano rispondere: Sebastiano Signati, di Bovalino e i colombiani Ernesto Castillo Rico e Giovanny Castillo Rico, Nestor Amouzou, sudafricano, Gloria Perez, Renato e Sandro Spadei; Santiago Carmona, spagnolo; Monica Serafini, di Capraia (Fi). [Continua in basso]

Lucio Amati

Secondo l’inchiesta, condotta dagli allora pm della Dda di Catanzaro Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, il tentativo di riciclaggio dei proventi del narcotraffico gestito da Vincenzo Barbieri (ucciso a San Calogero nel marzo del 2011) nella banca di San Marino ammontava complessivamente a 15 milioni di euro. Alla lettura del dispositivo, l’avvocato Sergio Rotundo ha così commentato: Dieci anni. Questo il tempo necessario per la conclusione del processo in primo grado che vedeva imputato, tra gli altri il dott. Lucio Amati, arrestato nel luglio del 2011 e rinchiuso nel carcere di Rimini per un delitto aggravato dall’art.7 e sottoposto a custodia cautelare per quasi un anno in quanto accusato di aver concorso, insieme a tutto il Consiglio di amministrazione ed al Comitato esecutivo, nel “riciclare” i soldi di Barbieri Vincenzo. Le conseguenze sono state una chiusura immediata della Banca Credito San Marinese, Csm, e dieci anni di processo. Oggi la conclusione di questa vicenda giudiziaria che difficilmente consentirà la riapertura di un Istituto di Credito prima commissariato e dopo definitivamente chiuso, ma che restituisce il sorriso ad un uomo, oggi di 80 anni, che ha seguito in prima persona le varie udienze difendendosi da un’accusa che ha sempre contestato”.
Lucio Amati è stato difeso anche dall’avvocato Rosario Montesanti. L’avvocato Sergio Rotundo assisteva anche Giuseppe Barbieri, Giuseppe Mercuri e Maria Pia Barbieri. Nel collegio di difesa anche gli avvocati Nicola Cantafora, Domenico Ceravolo, Francesco Galeota, Giovanni Lacaria, Antonietta De Nicolò, Salvatore Staiano, Domenico Ioppolo, Antonio Ingrosso e Aldo Casalinuovo.

Il contrasto fra sentenze di Stati diversi

La sentenza emessa oggi dal Tribunale di Vibo Valentia per diversi imputati è in contrasto con quella emessa – per gli stessi fatti – da altra autorità di altro Stato, vale a dire quello di San Marino. Il 18 maggio 2018, infatti, il commissario della Legge di San Marino, Gilberto Felici, ha condannato Lucio Amati a 4 anni e 2 mesi; Valter Vendemini (accusato di aver portato il borsone coi contanti da Bologna – dove Barbieri aveva obbligo di dimora – a San Marino) a 4 anni e 4 mesi; a 3 anni Sandro Sapignoli, ex responsabile dell’antiriciclaggio. Assolti anche a San Marino i due promoter del Credito, Domenico Macrì e Barbara Gabba, mentre i fratelli Domenico e Salvatore Lubiana di Nicotera (accusati di aver messo in contatto Barbieri con la banca di San Marino) sono stati condannati, rispettivamente a 4 anni (Domenico Lubiana) ed a 2 anni (Salvatore Lubiana); per Raffaello Bressi – direttore dell’hotel dove alloggiava Vincenzo Barbieri – la condanna a San Marino ammonta invece a 2 anni.

Il processo d’appello a San Marino doveva aprirsi oggi ma è stato rinviato a causa delle misure anti-Covid.

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