venerdì,Marzo 29 2024

Associazione a delinquere nel Vibonese fra furti, armi e droga: 12 richieste di rinvio a giudizio

Il procuratore di Vibo Bruno Giordano chiede il processo per un gruppo attivo a Cessaniti e Briatico. Contestata la detenzione di 100 chili di marijuana

Associazione a delinquere nel Vibonese fra furti, armi e droga: 12 richieste di rinvio a giudizio

Associazione a delinquere, furto, detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio, ricettazione, detenzione illegale di armi da fuoco. Questi i reati contestati a vario titolo a 12 indagati del Vibonese nei cui confronti il procuratore di Vibo Valentia, Bruno Giordano, ha avanzato al gup la richiesta di rinvio a giudizio. In particolare il processo è stato chiesto per: Nicola Fusca, 46 anni, di San Marco di Cessaniti; Pino Fusca, 42 anni, di San Marco di Cessaniti; Raffaele Ferraro, 39 anni, di Cessaniti; Antonello Francolino, 44 anni, di Potenzoni, frazione di Briatico; Vincenzo Ferraro, 43 anni, di Cessaniti; Cristian Anile, 37 anni, di San Marco di Cessaniti; Domenico Trimboli, 51 anni, di San Costantino di Briatico; Angelo Bartone, 43 anni, di Mileto; Salvatore Policaro, 50 anni, di Scaliti, frazione di Filandari; Armando Galati, 64 anni, di Comparni di Mileto; Domenico Greco, 36 anni, di Cessaniti; Gregorio Niglia, 35 anni, di Briatico

In totale i capi di imputazione elevati dal procuratore sono 21 ed il reato associativo viene contestato a: Nicola Fusca, Pino Fusca, Antonello Francolino, Vincenzo Ferraro, Cristian Anile, Domenico Trimboli, Angelo Bartone e Domenico Greco. Capi, promotori, ed organizzatori dell’associazione a delinquere vengono indicati i germani Fusca, mentre Francolino avrebbe coordinato le attività del gruppo. La presunta associazione a delinquere – secondo le indagini condotte sul campo dai carabinieri del Norm di Vibo Valentia – sarebbe stata attiva a San Marco di Cessaniti, ma anche nei territori dei comuni di Zungri, Briatico e nell’hinterland vibonese, compiendo delitti contro il patrimonio (furti) e detenendo stupefacenti (marijuana, cocaina e hashish) e armi. Il tutto dall’ottobre del 2015 e sino all’attualità. 

A Nicola Fusca, Angelo Bartone e Salvatore Policaro viene poi contestato di aver forzato il cancello di ingresso delle ditte “Vincenzo Restuccia costruzioni srl” e “Coredil srl” rubando materiale edile posto sotto sequestro nell’ambito di un procedimento penale. 

I due germani Fusca e Cristian Anile sono anche accusati di aver tagliato degli alberi di proprietà di terzi soggetti.

Per quanto riguarda gli stupefacenti, oltre a diversi episodi di cessione di cocaina e marijuana contestata a diversi indagati, a Nicola Fusca (nel ruolo di fornitore) ed a Gregorio Niglia (nel presunto ruolo di intermediario per la vendita) viene contestata l’accusa di aver detenuto ben 100 chili di marijuana.

Nicola Fusca avrebbe inoltre detenuto una pistola occultandola nell’incavo delle radici di un albero di ulivo insieme a 29 grammi di cocaina. Altre armi (quattro fucili da caccia di cui due provento di furti, una pistola semiautomatica con due caricatori) ed una borsa contenente un kit di pulizia per fucili sarebbero infine stati occultati, nottetempo, in un canneto ed all’interno di un bidone di plastica nei possedimenti di località “Nucarelle” di San Marco di Cessaniti in uso ai Fusca.

Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Filippo Accorinti, Francesco Stilo e Giuseppe Bagnato. In foto: Pino Fusca e Angelo Bartone

 

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