lunedì,Dicembre 2 2024

‘Ndrangheta: operazione “Black Widows”, 6 arresti nel Vibonese

Cinque in carcere ed una donna ai domiciliari fra Sorianello e Gerocarne. L’inchiesta mira a far luce su un duplice tentato omicidio e sullo scontro fra i clan Loielo ed Emanuele

‘Ndrangheta: operazione “Black Widows”, 6 arresti nel Vibonese
Sorianello

La Squadra Mobile di Vibo Valentia ed i poliziotti del Commissariato di Serra San Bruno hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale, Paola Ciriaco, in accoglimento di una richiesta della Dda di Catanzaro.  Il provvedimento è stato emesso in sede di richiesta di rinnovazione delle misure cautelari cui erano stati già sottoposti i soggetti colpiti da fermo di indiziato di delitto nell’ambito dell’operazione antimafia “Black Widows” scattata il 9 aprile scorso. In particolare, sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere: Michele Nardo, 47 anni, di Sorianello; Vincenzo Cocciolo, 30 anni, di Gerocarne; Gaetano Muller, 19 anni, di Sorianello; Rosa Inzillo, 50 anni, di Sorianello; Viola Inzillo, 52 anni, nativa di Sorianello ma residente a Gerocarne. Inoltre, rispetto alle persone già colpite dai provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, in sede di richiesta di rinnovazione delle misure cautelari, è stata ottenuta anche la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Teresa Inzillo, 56 anni, nativa di Sorianello ma residente a Gerocarne. 

L’inchiesta è stata condotta dal pm della Dda Annamaria Frustaci, dal pm della Procura di Vibo, Filomena Aliberti (applicata alla Dda per tale singola inchiesta), con il coordinamento del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri e dell’aggiunto Giovanni Bombardieri. L’attività investigativa mira a far luce sul tentato omicidio a Sorianello di Giovanni (detto Alex) Nesci e del fratello minorenne Manuel (fra l’altro affetto dalla sindrome di down), nell’ambito dello scontro fra i clan Loielo da un lato ed Emanuele dall’altro. Nell’ambito dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale, è stata riconosciuta l’esistenza dell’aggravante dell’art. 7 (le modalità e finalità mafiose delle condotte), così come contestate dalla Procura distrettuale di Catanzaro. Le stesse aggravanti non erano state invece riconosciute dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Graziamaria Monaco, in sede di convalida dei fermi di indiziato di delitto. In foto dall’alto in basso: Vincenzo Cocciolo, Gaetano Muller, Viola Inzillo, Michele Nardo e Rosa Inzillo

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