giovedì,Marzo 28 2024

Domenico Maduli: solidarietà al giornalista Comito

Le testate giornalistiche, i giornalisti e tutto il personale del gruppo agiscono come un sol uomo. L'attacco a un nostro professionista è un attacco a noi tutti. La testata LaC continuerà a fare il proprio dovere e non arretrerà di un solo millimetro.

Domenico Maduli: solidarietà al giornalista Comito

Dopo le intimidazioni materializzate in tre buste contenenti esplicite minacce di morte e altrettanti proiettili calibro 7.65 recapitate il 24 dicembre scorso all’indirizzo di Pietro Comito, direttore responsabile della testata giornalistica LaC, di Francesco Mobilio, giornalista della redazione vibonese de Il Quotidiano del Sud e di Marco Talarico, avvocato, già presidente del consiglio comunale di Vibo Valentia, numerose sono state le attestazioni di solidarietà e di condanna provenienti dal mondo giornalistico, politico ed economico. Tra queste, determinata e all’insegna della fermezza, la solidarietà e il sostegno giunti da parte dell’editore de LaC, Domenico Maduli, nei confronti del direttore Pietro Comito.

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«A nome di tutto il gruppo – scrive Domenico Maduli, presidente del gruppo editoriale che edita LaC – esprimo la più ferma condanna per l’atto di intimidazione subito dal direttore della testata Pietro Comito. Sento, come editore e come cittadino, il dovere di esprimere pieno sostegno e piena fiducia all’operato del direttore Comito – prosegue Maduli -. Le testate giornalistiche, i giornalisti e tutto il personale del gruppo agiscono come un sol uomo. L’attacco dunque nei confronti di un nostro professionista è un attacco a noi tutti. La testata LaC, – ha affermato ancora Maduli – è una squadra che continuerà a fare il proprio dovere e non arretrerà di un solo millimetro rispetto al nostro unico ed esclusivo obiettivo: il diritto/dovere costituzionalmente garantito di informare l’opinione pubblica».

Infine, il presidente Maduli avverte: «sappiano coloro che si sono macchiati di questo vile gesto che noi ci muoveremo dentro queste coordinate e che, s’illude, chi immagina che un’infame intimidazione nei confronti di un valido e onesto professionista come Pietro Comito, possa indurci a cambiare i nostri valori, i nostri principi, il nostro passo. La nostra azione – conclude l’editore di LaC – è saldamente ancorata nella storia della libertà di stampa di questa regione e al servizio dei calabresi».

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