venerdì,Aprile 19 2024

Violazione della sorveglianza speciale, convalidato l’arresto di Giovanni Mancuso

Il giudice ne ha disposto la scarcerazione con obbligo di firma per 4 volte a settimana. Era stato fermato dai carabinieri a Rombiolo in compagnia del cognato, pregiudicato 95enne

Violazione della sorveglianza speciale, convalidato l’arresto di Giovanni Mancuso

Il Tribunale monocratico di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Chiara Sapìa, ha convalidato l’arresto di Giovanni Mancuso e ne ha disposto, al contempo, la scarcerazione con obbligo di firma per quattro volte alla settimana. Si tratta dell’ottava violazione della sorveglianza speciale, per quanto concerne il divieto di accompagnarsi a pregiudicati, contestata al 77enne di Limbadi, mentre è la sua prima violazione in relazione allo sconfinamento in altro comune rispetto a quello di residenza dove è obbligato a dimorare. Giovanni Mancuso, difeso dagli avvocati Francesco Stilo e Francesco Schimio, era stato fermato in auto nel territorio di Rombiolo in compagnia del cognato di 95 anni, con vecchi precedenti penali, e perciò era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Tropea e posto ai domiciliari. Mancuso è stato condannato dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia a 9 anni di reclusione per il reato di usura al termine del processo nato dall’operazione denominata “Black money”. Il verdetto è stato appellato. Altri 6 anni di reclusione per associazione mafiosa li ha invece rimediati in primo grado a Vibo nel processo nato dall’operazione denominata “Genesi”. In appello è stato però assolto. Nel maggio del 2017, Mancuso è stato assolto anche dal processo nato dall’operazione antimafia denominata “Impeto”. Nei suoi confronti, l’accusa aveva chiesto 12 anni di carcere per usura ed estorsione.

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