martedì,Aprile 23 2024

Tentato omicidio a Cassari, indagato lascia i domiciliari

La Procura di Vibo inoltra intanto richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di tre giovani di Nardodipace accusati di aver aperto il fuoco contro Damiano Tassone

Tentato omicidio a Cassari, indagato lascia i domiciliari

Lascia gli arresti domiciliari Ilario Tassone, 19 anni, di Cassari di Nardodipace, arrestato il 20 novembre dello scorso anno con l’accusa di tentato omicidio. Il gip del Tribunale di Vibo Valentia Marina Russo, in accoglimento di un’istanza dell’avvocato Raffaele Masciari, ha infatti disposto per Ilario Tassone il divieto di dimora a Cassari (nel dicembre scorso, sempre su istanza dell’avvocato Masciari, Tassone aveva lasciato il carcere). Al contempo, l’ufficio di Procura ha già chiesto al gup il rinvio a giudizio, oltre che nei confronti di Ilario Tassone, anche per Ilario Ieraci, di 22 anni, ed il fratello Damiano Ieraci, 20 anni, pure loro di Cassari di Nardodipace, difesi dagli avvocati Giovanni Vecchio e Antonio Carè. Sono accusati di aver aperto il fuoco nel giugno dello scorso anno nei boschi di Cassari all’indirizzo di Damiano Tassone, riuscito a scampare all’agguato. I fatti risalgono precisamente alla serata del 25 giugno dello scorso anno quando, alle ore 21:00 circa, giungeva una chiamata ai carabinieri. Una persona comunicava che, mentre stava percorrendo una strada provinciale con la sua autovettura, aveva sentito dei colpi d’arma da fuoco per poi scoprire, effettivamente, che era presente un foro sul retro del suo veicolo compatibile con un colpo d’arma da fuoco. La vittima riferiva solo di essere agitato ma di non essere stato attinto dai proiettili. [Continua in basso]

I militari dell’Arma della Compagnia di Serra San Bruno e della Stazione di Nardodipace, immediatamente intervenuti sul posto e precisamente a Cassari, grazie alle dichiarazioni della vittima e di altre persone informate sui fatti, hanno orientato l’attività investigativa nei confronti dei Ierace e di Tassone. Il movente del delitto, secondo l’accusa, è da ricercarsi nell’interrotta relazione sentimentale tra la figlia della vittima e Ilario Ieraci individuato, tra l’altro, quale esecutore materiale dell’agguato. L’azione delittuosa, verificatasi in località Casello Rosso della frazione Cassari di Nardodipace, ha visto coinvolti – secondo la ricostruzione dei carabinieri – Ilario Ieraci e Ilario Antonio Tassone, i quali si sarebbero appostati in una curva per esplodere quattro colpi di pistola al passaggio dell’autovettura obiettivo dell’agguato. Uno solo di questi colpi è andato a segno non colpendo, però, l’autista della macchina. I due, subito dopo l’evento, si sono dileguati a bordo di una Fiat Panda di proprietà della famiglia Ieraci e condotta da Damiano Ieraci, fratello di Ilario. L’udienza preliminare è stata fissata per il 14 settembre prossimo.

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