venerdì,Aprile 19 2024

Omicidio Lazzaro nelle Preserre vibonesi: giudizio immediato per l’imputato

La Procura di Vibo Valentia chiede ed ottiene dal gip il processo in Corte d’Assise a Catanzaro per Gaetano Muller

Omicidio Lazzaro nelle Preserre vibonesi: giudizio immediato per l’imputato

Giudizio immediato per Gaetano Muller, 19 anni, di Sorianello, accusato dell’omicidio ai danni del cugino 27enne Bruno Lazzaro, ucciso con una coltellata all’addome il 4 marzo scorso. Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Pia Sordetti, ha infatti accolto la richiesta del pm Olimpia Anzalone, saltando in tal modo l’udienza preliminare, per evidenza della prova. Il processo si aprirà il 18 dicembre prossimo dinanzi alla prima sezione della Corte d’Assise di Catanzaro. L’imputato dovrà rispondere quindi delle accuse formulate nei suoi confronti dal pm Olimpia Anzalone che ha coordinato il lavoro investigativo dei carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e della Compagnia di Serra San Bruno guidati dal tenente Marco Di Caprio. Bruno Lazzaro era nipote di Salvatore Inzillo (fratello della madre di Gaetano Muller) ucciso nel giugno dello scorso anno a Sorianello e ritenuto vicino al clan degli Emanuele. Bruno Lazzaro era quindi cugino di Gaetano Muller (sorelle le madri) ed era anche cugino di Salvatore Lazzaro, il 23enne ucciso il 12 aprile 2013 a colpi di fucile mentre si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione di località “Fago Savini” di Sorianello. Gaetano Muller era inoltre fidanzato con la figlia minorenne di un esponente di spicco del clan Emanuele, attualmente detenuto a seguito della condanna rimediata nel processo antimafia “Luce nei boschi” quale vertice dell’omonimo clan insieme al fratello Bruno Emanuele. Proprio la relazione intrapresa dalla stessa ragazza con Bruno Lazzaro avrebbe scatenato la furia omicida di Gaetano Muller contro il cugino, con lo stesso Muller che dopo la coltellata avrebbe chiamato i carabinieri affermando che Lazzaro si era ferito con un ferro. Una versione non riscontrata dai carabinieri e che ha portato il pm a chiedere ed ottenere dal gip un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Particolarmente utili alle indagini si sono rivelate le conversazioni estrapolate dal cellulare della vittima ritrovato sul luogo ove è stata soccorsa la vittima. Di fatto, grazie a queste conversazioni si è potuto appurare che, pochi minuti prima dell’agguato, Bruno Lazzaro era stato messo in guardia dalla ragazza, ex fidanzata di Muller che temeva per la sua incolumità in quanto lo stesso era venuto a conoscenza della relazione fra i due. L’imputato è difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo.   LEGGI ANCHE: Una ragazza contesa fra due cugini alla base dell’omicidio di Bruno Lazzaro (VIDEO)

 

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