venerdì,Marzo 29 2024

Servizio spazzamento, la versione della dirigente non convince lo Slai Cobas

Arriva puntuale la replica del coordinatore Nazzareno Piperno alle affermazioni di Adriana Teti che giustificava l’operato degli uffici comunali adducendo questioni di forma. Per il sindacato si tratta di «Argomenti delicati che non dovrebbero lasciare spazio a interpretazioni».

Servizio spazzamento, la versione della dirigente non convince lo Slai Cobas

C’è una puntuale replica alle affermazioni della dirigente comunale del settore Ambiente, Adriana Teti, sulle procedure contenute nel capitolato d’appalto relativo al servizio spazzamento della città di Vibo che escluderebbe alcune vie cittadine, circostanza poi smentita dalla stessa funzionaria comunale.

Servizio spazzamento, il problema è …la sintesi

Arriva dal coordinatore del sindacato Slai Cobas, Nazzareno Piperno, il quale si dice costretto, suo malgrado, «a ritornare sull’argomento» prendendo atto delle affermazioni della Teti ma chiarendo, al tempo stesso, di non comprendere «cosa sarebbe costato aggiungere due fogli in più al capitolato (così tormentato e lacunoso da portare alla revoca dell’aggiudicazione, dopo poco più di un anno, fatta alla Progettambiente) evitando equivoci, o interpretazioni volutamente capziose da parte dell’azienda. Non crediamo che l’inserimento espresso di queste strada, avrebbe portato via chissà quale tempo agli uffici comunali, che invece hanno preferito affidarsi ad un semplice “etc”».

«Ma tant’è – aggiunge Piperno – l’operato del Comune e della sua ineffabile dirigente ha ormai smesso di sorprenderci (ma non di indignarci). La domanda piuttosto è un’altra: prevedere uno spazzamento (e sempre che l’Ased lo effettui realmente e non propenda invece per dare alla parola “etc.” un valore diverso) limitato per gran parte delle vie cittadine e la totalità delle frazioni a soli due passaggi al mese è sufficiente?».

Rifiuti, la versione della Teti – VIDEO

Per lo Slai, evidentemente, no. «Il rischio è quello di strade in cui si andranno ad accumulare polvere, cartacce e rifiuti in maniera insostenibile per i cittadini che hanno la ventura di abitare in tali zone; non era meglio – insiste il sindacato – prevedere almeno una “spazzata” alla settimana? Ed era poi proprio necessario differenziare la frequenza del servizio a seconda delle strade cittadine?» ci si chiede ancora.
Domande alle quali lo Slai attende risposta, ma che non eludono il fatto che si tratta di «cose su cui il comune e la dirigente dovrebbero fermarsi a riflettere un po’ prima di lanciarsi in interpretazioni del contratto affidate a piccole e scarne parole per un capitolato, ormai si sa, nato male e continuato peggio che non aveva bisogno di ulteriori problematiche di natura lessicale bensì di esporre con chiarezza obblighi e impegni precisi».

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