giovedì,Aprile 25 2024

Ex Università antimafia di Limbadi, si fa avanti l’Associazione testimoni di giustizia

Il vicepresidente nazionale Pietro Di Costa chiede l’assegnazione della villa confiscata al clan Mancuso: «La precedente gestione ha fallito. Ora il prefetto la dia a noi»

Ex Università antimafia di Limbadi, si fa avanti l’Associazione testimoni di giustizia

L’Associazione nazionale testimoni di giustizia, attraverso il vicepresidente Pietro Di Costa, si fa avanti per prendere in gestione l’immobile già sede dell’Università antimafia dell’associazione Riferimenti a Limbadi e in passato oggetto di confisca ai danni del clan Mancuso. La villa appartenuta al casato limbadese, al centro di un’inchiesta odierna del Tg di LaC Tv e de Il Vibonese, è attualmente inutilizzata e – dopo l’esperienza della gestione interrotta per le note vicende giudiziarie che hanno travolto l’associazione diretta da Adriana Musella -, non ha ancora visto il subentro di altri sodalizi nonostante le manifestazioni d’interesse emesse dal Comune di Limbadi. Procedure, ad oggi, andate puntualmente deserte anche a fronte di un immobile dotato di ogni confort e attrezzato nei minimi dettagli che inevitabilmente rischia di andare in malora. A proporsi spontaneamente ora è il 50enne testimone di giustizia di Tropea, Pietro Di Costa appunto, già teste in importanti processi di ‘ndrangheta istruiti dalla Dda di Catanzaro. «Il prefetto – sostiene Di Costa – potrebbe procedere con un affidamento diretto, anche in considerazione del fatto che alcune associazioni antimafia hanno solo speculato su questi beni e sui fondi ricevuti dallo Stato ignorando le richieste di quanti avevano bisogno di un aiuto concreto per sopravvivere». LEGGI ANCHE: Il reportage | Viaggio negli immobili del clan che nessuno vuole gestire – Video

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