giovedì,Marzo 28 2024

Armi e droga a Nicotera, domiciliari per Domenico Piccolo

Nell’inchiesta del pm antimafia Antonio De Bernardo si trova sotto processo insieme al fratello. Ai figli di Roberto Piccolo viene contestata l'aggravante di aver agevolato il clan Mancuso

Armi e droga a Nicotera, domiciliari per Domenico Piccolo

Passa agli arresti domiciliari Domenico Piccolo, 27 anni, di Nicotera Marina, attualmente sotto processo per ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, con l’aggravante delle finalità mafiose, nel caso di specie rappresentate dall’agevolazione delle attività del clan Mancuso di Limbadi e Nicotera. Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Giulio De Gregorio, ha infatti accolto un’istanza dell’avvocato Giuseppe Di Renzo in tema di attenuazione delle esigenze cautelari. Domenico Piccolo si trovava in carcere dall’aprile dello scorso anno, mentre il fratello Salvatore Piccolo, 20 anni, anche lui imputato nel medesimo processo già si trovava ai domiciliari. I due fratelli sono i figli di Roberto Piccolo, attualmente detenuto e ritenuto vicino al clan Mancuso. Il ritrovamento delle armi era avvenuto il 20 aprile dello scorso anno ad opera dei militari dell’Arma nella casa del defunto zio, ovvero Domenico Piccolo, ucciso il 4 febbraio del 2011 dal figlio all’epoca minorenne. Nel garage della casa della nonna dei due fratelli Piccolo, i carabinieri avevano trovato pure un manoscritto con i riti di affiliazione alla ‘ndrangheta. Le due abitazioni, in contrada Bragò di Nicotera Marina, sono contigue. Il pm Antonio De Bernardo della Dda di Catanzaro contesta ai due imputati la detenzione illegale di una pistola calibro 9×21 e quella di un fucile calibro 12 (entrambi con matricola abrasa e pertanto da ritenersi armi clandestine), 106 cartucce compatibili con le due armi, 282 grammi di marijuana (da cui erano ricavabili 572 dosi medie singole) e 29 grammi di cocaina.  

 

top