venerdì,Aprile 19 2024

I corsi d’acqua a Pizzo fanno paura, i commissari a Donato: coinvolgere la Regione per progetti e fondi

Il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune invitato, nel contempo, a impegnare Calabria Verde e il Consorzio di bonifica del Tirreno Vibonese negli interventi ritenuti urgenti e ineludibili

I corsi d’acqua a Pizzo fanno paura, i commissari a Donato: coinvolgere la Regione per progetti e fondi
La sede del Comune di Pizzo

«La situazione di precarietà degli oltre 20 canali, corsi d’acqua che insistono sul territorio napitino, ulteriormente aggravatasi a seguito del devastante e disastroso incendio del 10 agosto scorso, per il quale è stato richiesto una attività di verifica dei competenti uffici della Regione Calabria, non può non meritare particolare, dedicata attenzione, in vista delle prevedibili inclemenze invernali». Grido d’allarme lanciato dalla triade commissariale al Comune di Pizzo, che si rivolge direttamente al responsabile dell’ufficio tecnico dell’ente Nico Domato al quale ieri ha fatto recapitare una articolata lettera. Ma la missiva – dai toni estremamente preoccupati e con esplicite direttive -, firmata dai commissari Antonio Reppucci, Giuseppe Di Martino e Antonio Corvo, è stata indirizzata per conoscenza anche al Dipartimento Tutela dell’Ambiente della Regione, al Consorzio di bonifica del Tirreno Vibonese e all’Azienda Calabria Verde. [Continua in basso]

«Il Dipartimento Tutela dell’Ambiente della Regione – si legge quindi nella lettera -, con la nota del 4 giugno scorso, di riscontro alla richiesta del Comune di interventi relativamente ai corsi d’acqua e ai canali presenti sul territorio comunale, ebbe a svolgere, come è noto, una ampia e articolata disamina sul  livello delle competenze in materia, sugli oneri incombenti sui proprietari frontisti, sull’Anas, sulla Provincia di Vibo Valentia e sulle società Ferroviarie per gli attraversamenti, sensibilizzando e coinvolgendo anche il Consorzio di bonifica e Calabria Verde al fine di concordare interventi sui tratti più significativi, la Protezione civile regionale, invitata a prendere atto delle criticità più evidenti ed impellenti per valutare la possibilità di finanziarie le opere più urgenti».

Detto questo, Reppucci, Di Martino e Corvo ricordano che sempre il Dipartimento Tutela dell’Ambiente della Regione «ebbe anche a dichiarare la propria disponibilità a offrire assistenza tecnica necessaria ed il materiale disponibile per la redazione dei progetti che il Comune ritenesse opportuno predisporre, da inviare al settore Difesa del suolo regionale per l’inserimento nel sistema Rendis che dà accesso ai relativi finanziamenti». Infine, quell’ufficio regionale, nel ribadire le competenze e i livelli di responsabilità, evidenziava – è scritto ancora nel testo della missiva della triade commissariale – «che gli interventi di pulizia dei corsi d’acqua, oltre a essere necessari per garantire il deflusso idrico, vengono incontro anche all’esigenza di impedire problemi di igiene pubblica, oltre che evitare il proliferare di incendi, come quello del 10 agosto che ha ulteriormente e pesantemente aggravato la situazione morfologica di un vasto territorio compreso tra Pizzo e Maierato». [Continua in basso]

Premesso tutto ciò, confidando «nella consueta disponibilità di Donato», a quest’ultimo viene fatto presente che alla luce della situazione comunale, «invero gravemente preoccupante, sia sul piano della struttura organica, pesantemente deficitaria, che su quello economico-finanziario, in vigenza di dissesto, che limita, a volte paralizza, l’azione comunale, occorre assolutamente coinvolgere i competenti uffici regionali nella redazione delle progettualità necessarie e nei relativi finanziamenti, per prevenire situazioni pregiudizievoli per persone o cose», impegnando nel contempo Calabria Verde e il Consorzio di bonifica negli interventi ritenuti urgenti e ineludibili». L’urgenza della lettera è stata dettata anche in virtù delle «segnalazioni e di una pressante sensibilizzazione  – chiudono Reppucci, Di Martino e Corvo – proveniente da forze politiche e sociali del territorio e dai proprietari di abitazioni ubicate nelle zone interessate dagli incendi dell’agosto scorso».

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