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Comune di Vibo, batosta-tariffe fuori tempo massimo: rischio ricorsi per i rincari

Mensa, scuolabus e asili nido costeranno di più. La legge però impone eventuali incrementi entro il termine ultimo di presentazione del bilancio di previsione, scaduto il 31 marzo

Comune di Vibo, batosta-tariffe fuori tempo massimo: rischio ricorsi per i rincari

C’è da fare cassa e il Comune di Vibo Valentia fa la cosa più ovvia in questi casi: alza le tariffe comunali, nello specifico quelle che gravano sulle famiglie con bambini in età scolastica. Mensa, scuolabus e asili nido costeranno molto di più, con incrementi che in alcuni casi, come per il servizio di trasporto, si impenneranno dell’800% passando da 2,58 a 20 euro al mese. Ma la gestione commissariale, subentrata dopo la caduta del sindaco Elio Costa, potrebbe aver commesso un passo falso. La legge, infatti, prevede che le tariffe comunali possano essere modificate soltanto entro il termine di approvazione del bilancio di previsione, che è scaduto inutilmente il 31 marzo scorso. Lo stabilisce la Finanziaria del 2007 (art.1, comma 169 della legge 296 del 2006) che ancora oggi costituisce una delle norme basilari del sistema dei tributi e delle tariffe locali. Gli eventuali aumenti decisi dopo il termine di legge non hanno effetti per l’anno in corso, mentre le vecchie tariffe vengono automaticamente confermate sia nel caso in cui l’Ente non deliberi alcunché, sia – come sembra essere accaduto a Vibo – nel caso in cui lo faccia oltre i termini.

In giurisprudenza i precedenti non mancano. Nel 2018 il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 267, ha ritenuto che il mancato rispetto del termine di legge per l’approvazione delle deliberazioni non comporta di per sé la loro illegittimità, ma incide solo sulla loro efficacia temporale, non potendo essere semplicemente applicate nell’esercizio in corso. In sostanza, gli aumenti decisi dal Comune di Vibo avrebbero efficacia solo dal 2020 e non dall’inizio del nuovo anno scolastico come annunciato. [Continua dopo la pubblicità]

Resta il fatto che, sebbene il termine per la presentazione del bilancio di previsione sia abbondantemente scaduto, l’importante documento contabile a Vibo non ha ancora visto la luce. In condizioni normali questo avrebbe determinato lo scioglimento del Consiglio comunale, che però è già a casa da gennaio a causa della crisi politica che ha investito la giunta Costa. Una situazione sul filo dell’interpretazione normativa, dunque, che comporta il rischio di una pioggia di ricorsi. Sono tante, infatti, le famiglie che saranno costrette ad aumentare il budget da destinare alle spese scolastiche per fare fronte ai nuovi costi.

In particolare, per l’asilo nido, le nuove tariffe stabilite con delibera del commissario straordinario Giuseppe Guetta, sono calcolate in base al reddito: da 0 a 3.000 euro di Isee la retta sarà di 129 euro; da 3.001 a 8.000 sarà di 149; da 8.001 a 18.000 sarà di 169; mentre oltre i 18.001 sarà di 180 euro. Soltanto i nullatenenti, dunque, pagheranno la stessa retta dello scorso anno.

Esorbitante, come accennato, l’incremento del costo dello scuolabus: «La tariffa a carico dell’utenza per il trasporto scolastico degli alunni frequentanti le scuole primarie e secondarie è fissata in euro 60 a trimestre, con la riduzione a euro 47 dal secondo figlio in poi, che utilizzi il servizio e sia residente nel Comune di Vibo Valentia».

Rilevante anche l’aumento che riguarda la refezione scolastica, con il buono mensa che costerà 2,50 euro per redditi con Isee da 0 a 3.000 euro, 2,90 per Isee da 3.001 a 8.000, 3,5 per un Isee da 8.001 a 18.000. Quattro euro, invece, per gli Isee oltre i 18.001 e per i non residenti.

 

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