venerdì,Marzo 29 2024

‘Ndrangheta: Helvetia, nove assoluzioni per gli imputati di Fabrizia

La Corte d’Appello di Reggio Calabria ribalta le conclusioni del Tribunale di Locri. L’inchiesta mirava a fare luce sulle diramazioni mafiose in Svizzera. Comune e Regione parti civili

‘Ndrangheta: Helvetia, nove assoluzioni per gli imputati di Fabrizia

Tutti assolti dalla seconda sezione penale della Corte d’Appello di Reggio Calabria gli imputati del processo nato dall’operazione antimafia denominata “Helvetia” che mirava a far luce sulla diramazione mafiosa stanziata in Svizzera, posta però alle dipendenze del “locale” di ‘ndrangheta di Fabrizia e quindi del “Crimine” di Rosarno. Totalmente ribaltato, quindi, il verdetto del Tribunale di Locri emesso il 26 marzo 2019. Assolti perché il fatto non sussiste: Brunello Nesci, di 55 anni (13 anni la condanna in primo grado); Cosimo La Porta, di 62 anni (12 anni in primo grado); Rocco Antonio Cirillo, di 66 anni (13 anni in primo grado); Angelo Rullo, di 62 anni (12 anni in primo grado); Sandro Iacopetta, di 40 anni (10 anni di reclusione in primo grado); Francesco Lombardo, di 48 anni (10 anni in primo grado); Giovanni Manno (11 anni in primo grado); Giovanni De Masi, di 44 anni (10 anni in primo grado); Giulio Nesci, di 54 anni (10 anni in primo grado). .

Il Collegio difensivo era composto dagli avvocati: Giovanni Vecchio, Bruno Vallelunga, Giuseppe Mario Aloi, Antonio Carè, Giovanni Marafioti, Eugenio Minniti, Sara Volonterio, Domenico Alvaro, Sandro Elia, Mario Santambrogio, Diego Maggi, Giovanni Marafioti, Alfredo Gerace.

Fra le parti civili figuravano il Comune di Fabrizia e la Regione Calabria. Le indagini erano state avviate nel gennaio 2012 dalla Dda di Reggio Calabria ed avevano consentito di individuare una serie di articolazioni estere della ‘ndrangheta, direttamente ricollegate al “locale” di Fabrizia (che sarebbe stato diretto da Antonio Primerano). Nello specifico, oltre alla cellula svizzera di cui si è interessato il procedimento “Helvetia”, sarebbe stata accertata l’esistenza di altre strutture omologhe nelle cittadine tedesche di Singen, Rielasingen, Ravensburg ed Engen. Del filone tedesco, in particolare, si era interessata l’operazione c.d. “Rheinbrucke” che ha visto assolti tutti gli imputati da parte del Tribunale di Locri, con sentenza non appellata dalla Procura distrettuale.

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