giovedì,Aprile 18 2024

‘Ndrangheta: confiscati beni per 215 milioni all’imprenditore Annunziata

Il provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria interessa anche il negozio di Vibo Valentia e l’intero centro commerciale di Gioia Tauro

‘Ndrangheta: confiscati beni per 215 milioni all’imprenditore Annunziata

La Guardia di Finanza – nelle sue componenti specialistiche e investigative del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, del Nucleo Speciale Polizia Valutaria e del Comando Provinciale Reggio Calabria – dalle prime ore di stamattina ha dato esecuzione in Calabria e in Campania, sotto il coordinamento della Procura di Reggio Calabria ad un provvedimento del Tribunale di Reggio – Sezione Misure di prevenzione, con cui è stata disposta nei confronti del noto imprenditore Alfonso Annunziata, 76 anni, l’applicazione delle seguenti misure di prevenzione, personali e patrimoniali: sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale; la confisca del patrimonio allo stesso riconducibile, dato dal compendio aziendale di due imprese, dalle quote di quattro società di capitali e di una società di persone, 85 unità immobiliari, 46 rapporti finanziari personali e aziendali nonché di denaro contante per quasi un milione di euro, il tutto per un valore stimato pari a circa 215 milioni di euro.

Tale provvedimento si fonda sulle risultanze acquisite a seguito dell’operazione “Bucefalo” condotta dalla Guardia di finanza, nell’ambito della quale nel marzo 2015 Alfonso Annunziata era stato raggiunto da un’ordinanza impositiva di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria. Alfonso Annunziata si trova attualmente imputato del reato di associazione mafiosa (clan Piromalli di Gioia Tauro) dinanzi al Tribunale di Palmi. Per l’accusa, l’imprenditore Alfonso Annunziata si sarebbe legato a metà anni ’80 al defunto boss Peppino Piromalli (cl. ’21) e poi al nipote Pino Piromalli (cl. ’45) sino alla realizzazione a Gioia Tauro del proprio omonimo negozio di abbigliamento.  Il Tribunale reggino ha così potuto supportare, sulla scorta delle risultanze investigative, tanto il profilo della pericolosità sociale “qualificata” (per fatti di mafia) del proposto quanto l’origine illecita dei fondi investiti nella “impresa mafiosa”, sulla scorta della sproporzione tra gli investimenti effettuati nel tempo e le sue potenzialità economiche, essendo stato accertato come Annunziata godesse di ingentissime disponibilità finanziarie non in linea – secondo gli inquirenti – con i redditi dichiarati. Nel dettaglio, in esecuzione del decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, è stato confiscato ad Alfonso Annunziata e al suo nucleo familiare il seguente patrimonio: intero patrimonio aziendale della ditta individuale Annunziata Alfonso, con sede legale a Gioia Tauro e unità locale a Vibo Valentia,  Statale 18 – località Spoletino; intero patrimonio aziendale della Annunziata S.r.l., con sede legale in Gioia Tauro, ivi incluso il noto centro commerciale “Annunziata” di Gioia Tauro; quote societarie della Annunziata S.r.l., della Annunziata Group S.r.l., della Spa della G. S. S.r.l., tutte con sede legale in Gioia Tauro, e della C. A. DI A. A. & C S.n.c., con sede legale in San Giuseppe Vesuviano; 85 beni immobili, tra ville, appartamenti, locali commerciali e terreni, siti nelle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Napoli; 46 rapporti finanziari personali o aziendali; denaro contante, per un importo pari a quasi un milione di euro.

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