sabato,Aprile 20 2024

Narcotraffico: inammissibile il ricorso della Procura di Milano per un 47enne di Nicotera

La Cassazione accoglie il ricorso dei difensori e resta così confermata la disciplina del reato continuato tra alcune sentenze per narcotraffico

Narcotraffico: inammissibile il ricorso della Procura di Milano per un 47enne di Nicotera

La quinta sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso straordinario redatto dagli avvocati Francesco Capria e Beatrice Saldarini  e per l’effetto ha revocato la sentenza emessa dalla prima sezione della medesima Corte nei confronti di Francesco Orazio Desiderato, 47 anni, di Nicotera, residente a Milano.
La vicenda aveva origine con l’ ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Milano, con la quale veniva riconosciuta la disciplina del reato continuato tra alcune sentenze di condanna per traffico di sostanza stupefacente ed associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico.
Avverso tale ordinanza, la Procura di Milano aveva proposto ricorso innanzi alla Suprema Corte la quale, con sentenza emessa dalla prima sezione penale, il 21 aprile scorso ha annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata. I due difensori nel ricorso straordinario – trovando la condivisione da parte dei giudici di legittimità – hanno sostenuto che il ricorso proposto dalla Procura di Milano doveva essere dichiarato inammissibile in quanto era stato proposto da soggetto non legittimato a proporre impugnazione poiché la legittimazione ad impugnare i provvedimenti adottati dal giudice dell’esecuzione spetta in via esclusiva e per espressa designazione del legislatore al pubblico ministero che ha assunto il ruolo di parte nel procedimento.

In sostanza, la Procura di Milano che non era stata parte processuale nel procedimento nel quale era stato emesso il provvedimento impugnato, non avendo così alcuna legittimazione a proporre impugnazione, in quanto soggetto diverso dai protagonisti della dialettica processuale.
Le argomentazioni difensive hanno convinto fino in fondo la Corte di Cassazione che, annullando l’ ordinanza emessa dalla prima sezione, ha definitivamente chiuso la vicenda processuale. Francesco Orazio Desiderato è attualmente agli arresti domiciliari. Grazie al “continuato” gli sono stati tolti 5 anni su 6 rispetto alal condanna.

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