venerdì,Marzo 29 2024

Presunti tombaroli denunciati a Vibo, indagano i carabinieri

I militari dell’Arma li sorprendono nell’area di Scrimbia e sequestrano materiale ritenuto utile per gli scavi clandestini

Presunti tombaroli denunciati a Vibo, indagano i carabinieri

Da Sorianello a Vibo per effettuare dei lavori all’interno di un giardino. Nulla di straordinario se non fosse per l’orario e per il luogo dove i due presunti operai stavano svolgendo la loro attività. Una presenza insolita, che non è passata inosservata agli occhi dei carabinieri. I due sono stati infatti notati in atteggiamento sospetto, poco prima della mezzanotte e, tra l’altro, in una zona protetta da vincolo archeologico da parte della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali della Calabria, nei pressi di una villa ubicata in via Murat, in pieno centro cittadino a Vibo. Giunti sul posto, i militari dell’Arma della sezione Radiomobile hanno sorpreso i due mentre stavano eseguendo degli scavi per finalità sospette. Si tratta di B. A., 44 anni di Sorianello, agente di un’agenzia assicurativa con precedenti di polizia alle spalle; e di N. A., 61 anni di Sorianello, disoccupato già noto alle forze dell’ordine per ricettazione di beni archeologici. Non sapendo fornire spiegazioni ai carabinieri, sono stati denunciati in stato di libertà e nei loro confronti sono adesso in corso degli accertamenti. Il sospetto dei carabinieri è che i due presunti operai siano in realtà dei “tombaroli”. Sequestrato il materiale in loro possesso: quattro puntelli in ferro, due sacchi di plastica, una scala in ferro, otto pedane in legno e un telo di nylon.  

L’area in questione è la stessa che nel 2010 fu interessata da un’inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e dal Ros di Catanzaro che portò alla denuncia di diverse persone per traffico illecito di reperti trafugati. Una rete criminale che sarebbe stata collegata al boss Pantaleone Mancuso di Limbadi, alias “Vetrinetta”), deceduto nel 2015, dedita a scavi clandestini nel sito di Scrimbia, risalente al VII secolo a. C., un’ area sacra dell’antica città di Hipponion. Proprio qui i militari dell’Arma avevano individuato un tunnel lungo circa 40 metri che dal garage di un’abitazione privata arrivava fino a Scrimbia con dentro migliaia di reparti poi sequestrati.

 

 

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