giovedì,Marzo 28 2024

Vendevano auto e trattori online ma erano inesistenti: 18 arresti per truffa

Operazione della Polizia di Reggio Calabria. Sono accusati anche di associazione per delinquere, riciclaggio e trattamento illecito dei dati personali. Documentati oltre 85 episodi con profitti per più di 220mila euro

Vendevano auto e trattori online ma erano inesistenti: 18 arresti per truffa

La Polizia di Stato di Reggio Calabria, dalle prime ore dell’alba, è impegnata nell’esecuzione di 18 misure di custodia cautelare emesse dal gip di Palmi a carico di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio, sostituzione di persona e trattamento illecito dei dati personali, quali appartenenti ad un sodalizio criminale operante sui versanti ionico e tirrenico del territorio reggino. In dieci sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere ed otto agli arresti domiciliari. [Continua in basso]

Oltre 120 poliziotti della polizia postale e della Questura di Reggio Calabria sono impegnati nell’operazione che ha portato anche al sequestro di conti correnti e di materiale informatico.  Secondo il quadro accusatorio, gli indagati vendevano, su note piattaforme di e-commerce, autovetture, trattori, scavatori, scooter ed altri beni in realtà inesistenti, attraverso una serie di ingegnosi stratagemmi finalizzati a “coprire” le proprie effettive identità e un modus operandi organizzato e complesso. Da ciò la scelta del nome dell’operazione, “Nassa 3.0”, con chiaro riferimento alla “nassa” da pesca, utilizzata per attirare e catturare le prede in mare.

Oltre 85 truffe con profitti per più di 220mila euro

Gli acquirenti, convinti della genuinità della compravendita, versavano l’importo pattuito su carte ricaricabili o conti bancari risultati intestati a taluni degli indagati, senza però poi ricevere i beni acquistati; il profitto complessivamente realizzato attraverso l’esecuzione delle truffe allo stato contestate ammonterebbe a più di 220mila euro, a fronte di oltre 85 truffe individuate e contestate per il periodo che va dall’anno 2016 sino a gennaio 2018. [Continua in basso]

Numerosissimi sono i rapporti finanziari – conti correnti, carte di credito/debito e prepagate – utilizzati per far confluire le somme versate dalle vittime; ancora più numerosi gli apparecchi telefonici, le utenze e le Sim card impiegati per la conduzione e l’esecuzione delle trattative con i potenziali clienti e per lo scambio di informazioni finalizzate all’inserimento degli annunci sulle diverse piattaforme di e-commerce utilizzate e ritenuti, dall’ipotesi d’accusa, fittizi.

Pericolo di reiterazione dei reati

Alla base dell’ordinanza di custodia cautelare vi è anche la ritenuta esistenza di un pericolo attuale e concreto di reiterazione di delitti della stessa indole, valutato dall’autorità giudiziaria sulla base della numerosa quantità e sistematicità delle condotte delittuose contestate, oltre ai risultati degli ultimi approfondimenti svolti dalla Polizia Postale che hanno evidenziato la capacità, da parte dell’organizzazione, di rinnovarsi e proseguire nell’attività illecita. [Continua in basso]

Le indagini sono ancora in corso e l’autorità giudiziaria, coadiuvata dal Compartimento di Polizia Postale di Reggio Calabria, provvederà ad approfondire doverosamente ogni ulteriore elemento che eventualmente risulterà dalle tesi difensive che saranno proposte.
Nelle more, all’esecuzione dei provvedimenti applicativi della misura cautelare della custodia in carcere (per 10 persone) e degli arresti domiciliari (per 8 persone), oltre al personale dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, sta contribuendo quello dei Commissariati di Siderno, Gioia Tauro, Polistena e dei Reparti Prevenzione Crimine di Vibo Valentia e Siderno.

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