venerdì,Marzo 29 2024

Processo Bucefalo, chiesti 17 anni di carcere per Alfonso Annunziata

Il noto imprenditore di Gioia Tauro, con interessi anche nel Vibonese, è accusato di essere socio d'affari del clan Piromalli. Per la Dda di Reggio Calabria sarebbe riuscito a costruire un impero proprio grazie all’appoggio della famiglia di ‘ndrangheta 

Processo Bucefalo, chiesti 17 anni di carcere per Alfonso Annunziata

Mano pensante del pubblico ministero della Dda reggina Roberto Di Palma nei confronti degli imputati nel processo “Bucefalo“. Il rappresentante della Procura antimafia, al termine della sua lunga requisitoria, ha chiesto la condanna dell’imprenditore di Gioia Tauro Alfonso Annunziata a 17 anni di carcere. Nel processo sono coinvolti anche i parenti più stretti del noto imprenditore originario di San Giuseppe Vesuviano. Di Palma ha chiesto la condanna anche di Domenica Epifanio, 3 anni per Valeria Annunziata, 4 anni per Rosa Anna Annunziata, 3 anni per Marzia Annunziata, 3 anni per Carmelo Ambesi, 3 anni per Fioravante Annunziata, 5 anni per Claudio Pontoriero, 5 anni per Roberta Bravetti e 3 anni per Andrea Bravetti.

La Procura antimafia contesta a Alfonso Annunziata, principale imputato nel procedimento “Bucefalo”, di essere socio d’affari del potente clan Piromalli di Gioia Tauro e di essere riuscito, grazie alla famiglia di ‘ndrangheta, a costruire un impero commerciale a Gioia Tauro e nel resto della Calabria, come a Vibo Valentia dove insiste uno dei parchi commerciali che portano il suo nome. Accuse che l’imprenditore ha sempre rigettato sostenendo di essere stato per decenni sotto estorsione non solo da parte dei Piromalli, ma anche dei Molè, l’altro clan egemone a Gioia Tauro. Annunziata sta assistendo all’ultima parte del suo processo dai domiciliari dopo aver passato due anni in carcere. Nel maggio scorso, la confisca di parte dell’immenso patrimonio aziendale.

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