venerdì,Aprile 19 2024

Il ragazzo pestato a Paravati torna a casa, la mamma: «Mio figlio rinato di nuovo come il Bambino Gesù»

Il quindicenne ha lasciato l’ospedale Jazzolino di Vibo e sta trascorrendo il giorno di Capodanno con la propria famiglia a San Calogero. Timori per le condizioni di un occhio

Il ragazzo pestato a Paravati torna a casa, la mamma: «Mio figlio rinato di nuovo come il Bambino Gesù»
Il luogo dell'aggressione a Paravati
Una veduta di San Calogero
Una veduta di San Calogero

Arrivano buone notizie per quanto riguarda il giovane di San Calogero pestato a sangue da un “branco” di coetanei a Paravati la sera di Natale. Il 15enne, infatti, ha lasciato il reparto di Pediatria dellospedale Jazzolino di Vibo Valentia – dove era stato ricoverato in seguito alle ferite riportate a seguito dell’aggressione – e sta trascorrendo il giorno di Capodanno a casa propria, con la sorella e i rispettivi genitori. Scongiurati danni gravi a livello otorino-laringoiatra, i sanitari del nosocomio vibonese rimangono tuttavia in attesa di capire l’entità della problematica ad un occhio, in particolare a livello della retina. In questo senso, però, per saperne di più e scongiurare danni permanenti bisognerà attendere che si riassorba il grosso ematoma provocato sul bulbo oculare dai colpi ricevuti.

«Mio figlio – sottolinea oggi la mamma del quindicenne – la sera di Natale è rinato di nuovo come il Bambinello Gesù. Ringrazio Dio per questo, ma anche i medici, le forze dell’ordine e le persone che ci sono state vicine in questi momenti di dolore e preoccupazione. In particolare la signora che abitava in una casa vicina al luogo dell’imboscata, la quale in quelle tragiche fasi lo ha accudito come una mamma, attendendo l’arrivo dell’autoambulanza». Il giovane ritornerà in questi giorni in ospedale per i controlli del caso. Poi i medici decideranno il da farsi.

Il quindicenne è stato pestato a sangue da alcuni coetanei nell’area antistante il Palatenda della frazione di Mileto. In un primo momento era stato trasportato dai sanitari del 118 nel reparto di Chirurgia maxillofacciale di Catanzaro. Alla base del pestaggio ci potrebbe essere un semplice stiker (adesivo) immesso in un gruppo presente su una piattaforma mediatica. Per quanto riguarda le indagini dei carabinieri, accorsi prontamente sul luogo dell’accaduto, al momento sono rivolte ad individuare tutti gli artefici della spedizione punitiva, acquisendo eventuali testimonianze ed ogni elemento utile. Tra questi, le immagini delle telecamere degli impianti di videosorveglianza presenti nella zona.

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