giovedì,Aprile 18 2024

“Luce nei boschi”, in appello chieste 14 condanne

La sentenza di primo grado era stata emessa il 20 gennaio 2015. Ora la Procura generale della Corte d’Appello chiede condanne per complessivi 167 anni di carcere.

“Luce nei boschi”, in appello chieste 14 condanne

La Procura generale della Corte d’Appello di Catanzaro ha chiesto 14 condanne per boss e gregari dei clan delle Preserre vibonesi coinvolti nell’operazione antimafia denominata “Luce nei boschi”. La sentenza di primo grado era stata emessa il 20 gennaio 2015 dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia.

Gli anni di carcere complessivi chiesti dalla Procura generale di Catanzaro sono 167. In particolare, ammonta a 24 e 22 anni di carcere la richiesta di condanna per i fratelli Bruno e Gaetano Emanuele, accusati di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni, rapine e armi.

Per Antonio Altamura, ritenuto il boss storico delle Preserre, è stata chiesta una pena a 16 anni. Queste le altre richieste di condanna: Francesco Capomolla 17 anni e 6 mesi; Franco Idà, Vincenzo Bartone, Pasquale De Masi e Giovanni Loielo 12 anni a testa; Antonio Gallace e Leonardo Bertucci, 8 anni ciascuno; Nazzareno Altamura e Vincenzo Taverniti 7 anni a testa; Giuseppe De Girolamo 1 anno e 6 mesi; Domenico Falbo (collaboratore di giustizia) 8 anni. Parti civili nel processo ci sono 8 Comuni del Vibonese e Confindustria Calabria. (Agi)

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