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Imponimento, Mantella e le elezioni regionali: «Tutti i clan del Vibonese hanno sostenuto Stillitani»

Il collaboratore di giustizia ha ricordato le riunioni e gli accordi delle cosche Mancuso, Anello, Bonavota e Lo Bianco-Barba in occasione delle votazioni. Un racconto che si incrocia con quello di Michienzi

Imponimento, Mantella e le elezioni regionali: «Tutti i clan del Vibonese hanno sostenuto Stillitani»

Ha affrontato anche il capitolo delle elezioni e della raccolta dei voti da parte dei clan, il collaboratore di giustizia Andrea Mantella nel corso dell’ultima udienza dle processo nato dall’operazione antimafia denominata Imponimento. Dinanzi al Tribunale collegiale di Lamezia Terme, il teste dell’accusa ha ricordato specifici episodi facendo riferimento alle elezioni regionali.
«Si sono riunite tutte le consorterie locali del Vibonese perché si doveva mandare al potere il signor Stillitani – ha affermato Mantella – che veniva definito 32 denti per il suo sorriso largo con io quale si presentava. E’ stato appoggiato da noi malavitosi nelle votazioni alla Regione in modo che andasse al potere il signor Francescantonio Stillitani. C’era Francesco Michelino Patania raccoglieva voti per Stillitani in nome e per conto dei Mancuso, dei Lo Bianco, dei Barba e di tutte le ‘ndrine che si sono impegnate a favore degli Stillitani. Pure gli Anello, i Fruci e i Bonavota l’hanno sostenuto in modo che il signor Stillitani andasse al potere. [Continua in basso]

Francesco Patania

Francesco Michelino Patania diceva che Stillitani era un amico, erafunzionale a tutte le consorterie e che era impegnato sul fronte della raccolta di questi voti anche compare Antonio che sarebbe zì ‘Ntoni, Antonio Mancuso, il fratello di Luigi, l’anziano, perché Francesco Michele Patania – ha continuato il collaboratore rispondendo al pm Antonio De Bernardo – si rapportava e si relazionava con Antonio Mancuso e quindi gli hanno dato questa disposizione. Carmelo Lo Bianco, lo stesso Patania, Enzo Barba avevano avuto queste direttive di fare fronte comune, di non disperdere questi voti. La ‘ndrangheta vibonese aveva deciso che dovevano andare al potere gli Stillitani e così è stato. Patania mi diceva se mi potevo attivare pure io nel mio piccolo, e per me si sono attivati i miei parenti, Salvatore Mantella e Scrugli.

Francesco Mallamace

Anche i Bonavota mi hanno detto che ci si doveva mettere insieme assolutamente per i voti, per nome e per conto della ‘Ndrangheta, a favore dello Stillitani. Mallamace agiva invece per nome e per conto della famiglia Anello, è compare di Rocco Anello e questa imbasciata degli Anello di votare Stillitani fu portata da Mallamace in un’abitazione di campagna sita in Sant’Onofrio di proprietà di Nicola Bonavota, sebbene formalmente intestata al di lui suocero, Serratore Giuseppe. L’imbasciata fu portata alla presenza di Nicola Bonavota, Domenico Cugliari, Francesco Fortuna, Domenico Bonavota oltre che mia.
I Bonavota erano sempre attivi in queste dinamiche politiche, quindi i Bonavota confermo che si sono attivati. Per i voti – ha concluso Mantella – si  sono attivati in modo particolare Domenico Cugliari, Micu ‘i Mela, Nicola Bonavota, lo stesso Domenico Bonavota».

Andrea Mantella nel corso dell’esame ha infine riconosciuto in foto Francescantonio Stillitani. [Continua in basso]

Le dichiarazioni di Michienzi

Vincenzino Fruci

Nell’ambito del processo Imponimento, non è il primo collaboratore di giustizia che affronta il “capitolo” delle elezioni regionali e della raccolta di voti. Prima di lui, nel febbraio scorso era stato Francesco Michienzi di Acconia di Curinga a soffermarsi su tali aspetti. Michienzi aveva in particolare raccontato che per le elezioni regionali del 2005 a chiedere al suo gruppo – gli Anello-Fruci – di raccogliere voti per Stillitani sarebbe stato «Bruno Mercuri, il ragioniere degli Stillitani il quale ci disse che per noi del clan ci sarebbe stato un regalo».

Francesco Michienzi e gli altri guardiani del villaggio degli Stillitani, secondo il suo racconto avrebbero così iniziato a segnare su un block notes tutte le persone disposte a votare alle regionali per il candidato Francescantonio Stillitani su loro input, annotando – oltre al nominativo – pure il seggio nel quale si recavano al votoPoiché alcuni dei guardiani non potevano tuttavia votare per Stillitani, in quanto residenti ad Acconia o Curinga, ricadenti in provincia di Catanzaro, venne trovato un escamotage: nominare gli stessi guardiani  rappresentanti di lista dell’Udc (partito con il quale era candidato Stillitani) in seggi del Vibonese dove potevano così anche votare. «Io stesso e Antonio Anania siamo stati nominati rappresentanti di lista – aveva ricordato Michienzi – e i nomi segnati sui block notes li abbiamo consegnati a Bruno Mercuri. Si trattava di circa settanta persone. All’interno del villaggio abbiamo raccolto i voti tramite Franco Di Leo. Ad alcuni venne detto che bisognava votare Stillitani così avrebbe aperto altri villaggi turistici e ci sarebbe stato nuovo lavoro per tutti, ad altri venne detto che se non votavano per Stillitani sarebbero stati cacciati dal villaggio. Anche Facciolo si impegnò nella raccolta di voti per Stillitani ed a Vibo pure Francesco Mallamace. Alla fine – aveva spiegato Michienzi – Stillitani rimase molto contento dei voti che gli avevamo raccolto e ci mandò i ringraziamenti con Mercuri il quale mi disse di andare poi da Vincenzino Fruci che c’era un regalo pure per me. Mi recai quindi da Fruci e c’erano dei soldi in una busta. Era il ringraziamento per i voti raccolti per Stillitani».

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