giovedì,Aprile 25 2024

Droga e armi in un casolare: condanna definitiva per un giovane di Limbadi

La Cassazione conferma la pena decisa dai giudici in appello e respinge il ricorso. La scoperta nel 2019 ad opera dei carabinieri che hanno sequestrato pure una valigetta con 23mila euro in contanti

Droga e armi in un casolare: condanna definitiva per un giovane di Limbadi

La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione nei confronti di Danilo Schimio, 30 anni, di Mandaradoni di Limbadi, il cui ricorso è stato dichiarato inammissibile. Resta così confermata la sentenza con la quale la Corte d’Appello di Catanzaro il 29 aprile dello scorso anno l’ha ritenuto responsabile di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi La scoperta della pistola e delle sostanze stupefacenti è avvenuta nell’ottobre del 2019 in un casolare sotto un materasso.
In particolare, al termine di una perquisizione ad opera dei carabinieri della Stazione di Limbadi e del Nucleo cinofili di Vibo erano saltati fuori 11 chili di marijuana, 688 grammi di cocaina, una pistola semiautomatica Beretta (calibro 7.65), due caricatori, 29 cartucce, oltre 23mila euro in banconote di vario taglio, una valigetta in plastica con all’interno un rilevatore di microspie audio e video, sette telefoni cellulari di provenienza furtiva, un passamontagna, un binocolo con visore notturno a infrarossi e tre bilancini di precisione. Tutto il materiale era stato sequestrato. Per la Cassazione, il ragionamento seguito dai giudici d’appello è da ritenersi corretto in quanto, individuata la pena più grave con riferimento al reato di detenzione illecita di cocaina, ha confermato «sia l’aumento di un anno di reclusione e 2.000 euro di multa per la detenzione di 11 chilogrammi di canapa indiana (da cui erano ricavabili 30.000 dosi medie singole), sia l’aumento di mesi 6 fissato in uguale misura tanto per la detenzione della pistola clandestina perfettamente funzionante, quanto per la ricettazione dell’arma, condotta questa idonea a confermare l’inserimento di Schimio – ha evidenziato la Cassazione – in contesti connotati da un’elevata pericolosità».

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