giovedì,Aprile 25 2024

Rapina ai danni di una donna Vibo Marina, un arresto dopo condanna

La Squadra Mobile di Vibo dà esecuzione al provvedimento dopo la sentenza della Cassazione

Rapina ai danni di una donna Vibo Marina, un arresto dopo condanna
Il titolare del bar si lancia all'inseguimento dell'auto e si trova una pistola puntata contro

La Squadra Mobile di Vibo Valentia ha tratto in arresto Giovanni Cupo, 58 anni, di San Gregorio d’Ippona che dovrà scontare una condanna definitiva a 2 anni ed 8 mesi per la rapina aggravata dall’utilizzo di un’arma, commessa il 20 settembre 2020 a Vibo Marina ai danni di una donna di 46 anni che si trovava seduta in un noto bar della zona. Nella circostanza, Paolo Pagano e Giovanni Cupo a bordo di un’autovettura si sono avvicinati alla donna e le hanno repentinamente sottratto la borsa per poi darsi alla fuga. Alcuni dei presenti che avevano assistito alla scena hanno inseguito uno dei rapinatori fuggiti, ma quest’ultimo ha estratto una pistola, poi rivelatasi a salve, indirizzandola contro i cittadini accorsi in soccorso alla signora, al fine di assicurarsi la fuga.
All’esito delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia gli autori del reato erano stati arrestati e sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere.
In particolare, Pagano e Cupo – entrambi giunti a bordo di un’autovettura di colore scuro – dopo aver effettuato un giro di perlustrazione dei luoghi e spento i fari del veicolo, hanno deciso di fermarsi a pochi metri dalla persona offesa. A questo punto Paolo Pagano (anche lui di San Gregorio d’Ippona), dopo essere sceso dal mezzo lato passeggero, si è avvicinato alla donna sottraendole la borsa per poi dirigersi rapidamente verso l’autovettura a bordo della quale era rimasto a fare da “palo” il suo complice Giovanni Cupo e lanciarvi all’interno la borsa. Pagano si è invece dileguato a piedi e – al fine di assicurarsi la fuga – ha estratto una pistola, successivamente rivelatasi a salve, ma priva di tappo rosso, indirizzandola contro alcuni inseguitori.

Il giorno successivo, uno dei due rapinatori ha quindi deciso di contattare la persona offesa, manifestando la volontà di restituirle tutto il maltolto dandole appuntamento proprio presso il bar ove la sera precedente si era consumata la rapina. La Squadra Mobile si è quindi prontamente appostata nelle immediate vicinanze procedendo all’identificazione del soggetto, nonché recuperando solo una parte degli oggetti sottratti alla donna, senza che tuttavia vi fosse traccia della borsa e delle banconote.
La Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Cupo e Pagano nell’udienza del 4 luglio scorso avverso la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro emessa il 19 ottobre 2021, mentre la sentenza in primo grado era stata emessa dal gup del Tribunale di Vibo – al termine di un processo celebrato con rito abbreviato (che è valso per entrambi uno sconto di pena pari ad un terzo) – in data 4 giugno 2021.

top