lunedì,Dicembre 2 2024

Calabria: turista insegue dei gatti per ucciderli e poi minaccia anche una ragazza

L’episodio a Santa Maria del Cedro. La giovane, ancora scossa per l’accaduto, ha poi raccontato la vicenda sui social precisando di aver sporto denuncia

Calabria: turista insegue dei gatti per ucciderli e poi minaccia anche una ragazza
Il lungomare di Santa Maria del Cedro, teatro dell'episodio

di Francesca Lagatta

Sul lungomare di Santa Maria del Cedro, una turista ha inseguito dei gatti con l’intento di ucciderli a bastonate e poi ha minacciato di morte una passante che le stava facendo notare il gesto di inciviltà. È quanto emerso dalla denuncia presentata da una giovane del posto, Adele Schiffino, costretta insieme a sua sorella a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per calmare le ire della turista a cui è stato impedito di uccidere gli animali. La donna, ancora scossa per l’accaduto, ha poi raccontato la disavventura sui social, esprimendo tutto il suo disappunto. [Continua in basso] 

I fatti

«Ieri sera – ha scritto Adele qualche ora fa – rientrando a casa con mia sorella da una passeggiata sul nostro bellissimo lungomare mi ritrovo di fronte ad una scena a dir poco indegna: una donna con i suoi figli rincorreva con dei bastoni quattro cuccioli di gatto e la loro mamma per il semplice gusto di ucciderli. Eh no, gli animali non si toccano. Ci fermiamo e facciamo notare garbatamente alla signora che è sbagliato comportarsi così con degli esseri indifesi. Per farla, breve mi ritrovo ad essere minacciata, insieme a mia sorella, di morte: la signora “turista” ha intenzioni serie tant’è che mi sono vista costretta a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine e stamattina, per tutelarmi, sporgere denuncia».

Lo sfogo amaro

La donna poi continua: «È giusto essere minacciati per aver difeso degli esseri indifesi? È giusto uscire e non sapere se si rientra a casa? È giusto che “turisti” del genere arrivino nella nostra cittadina a spargere terrore, a vandalizzare tutto quello che incontrano sul loro cammino? È giusto che io per almeno venti giorni devo “guardarmi le spalle” o evitare di uscire perché abbiamo questi “turisti”?» Poi aggiunge: «Io non ci sto! Non dobbiamo lasciare sole le istituzioni a fare controlli. Quando fittate le vostre abitazioni cercate di capire chi fate entrare in casa, collaborate con le istituzioni. Prevenire è quello che serve: agire dopo è inutile! Ci facciamo scappare prima il morto (come purtroppo è accaduto in passato nella nostra splendida riviera) e poi ci diamo una mossa? Non pensate solo al guadagno economico personale pensate a migliorare la qualità del turismo e cominciate a non volere nella nostra riviera il turismo delinquenziale. È ora di cambiare le cose! Sveglia!». Un episodio del genere, come quello accaduto alla giovane Adele, non è, purtroppo, solo un caso isolato, ma l’ultimo di una lunga lista che sta spargendo il terrore tra i cittadini del Tirreno cosentino.

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