sabato,Aprile 20 2024

Ammanco alla Provincia, sequestrati beni per 1,2 milioni

Il provvedimento a carico della ex dipendente Mirella Currò. La Procura rimarca profili di responsabilità anche per gli ex dirigenti e per i due collegi dei Revisori dei conti.

Ammanco alla Provincia, sequestrati beni per 1,2 milioni

Un milione e 200 mila euro. A tanto ammonta il valore dei beni sequestrati all’ex dipendente della Provincia Mirella Currò, indagata per contributi indebitamente percepiti dall’ente e che hanno causato un grosso ammanco ad un’istituzione che oggi non ha in cassa nemmeno i soldi per liquidare gli stipendi del personale. L’indagine, come riferisce il “Quotidiano del Sud”, era partita da una denuncia presentata nel 2012 dall’allora presidente della Provincia Francesco De Nisi e dal direttore generale Petrolo.

La Currò è ritenuta “artefice principale dell’intero ammanco perpetrato attraverso l’emissione di falsi mandati di pagamento, oltre che effettiva beneficiaria degli importi erogati anche attraverso l’intermediazione del marito”. Nel dettaglio, la Procura ha disposto il sequestro in favore della Provincia di Vibo di un appartamento di 90 metri quadrati, sito nel comune di Ionadi, di un secondo immobile sempre nello stesso paese e di un terzo alloggio a Vibo Valentia. In più qualsiasi credito, assegno, indennità di buona uscita o Tfr dovuti alla donna dall’Inps o dall’Inpdap. Nel provvedimento emergono profili di responsabilità anche a carico degli ex dirigenti, già coinvolti nell’inchiesta penale.

Si tratta di Armanda De Sossi (63 anni, responsabile dell’Ufficio finanziario), Filippo Nesci (45 anni, dirigente facente funzioni del settore Affari finanziari), Ulderico Petrolo (66 anni, Affari finanziari), Antonio Vinci (64 anni, dirigente settore Organi Istituzionali, Turismo e Sport), Francesco Marziali (65 anni, dirigente facente funzioni settore Affari Finanziari), Fortunato Antonio Sicari (59 anni, dipendente della Provincia facente funzioni del settore Affari finanziari). Secondo la magistratura, “tutti questi, in tempi diversi, avrebbero sottoscritto i mandati di pagamento, omettendo i dovuti controlli”. Nella lista anche Edith Macrì (45 anni, dirigente del settore Affari Generali), Gianfranco Comito (58 anni, dirigente del settore 7) e Francesco De Fina (55 anni, dirigente dello stesso settore).

Questi tre “gestivano i capitoli su cui sono stati emessi i mandati di pagamento”. Contestazioni sono state mosse anche ai componenti dei due collegi di Revisori dei conti: Roberto De Vincentiis (67 anni), Lucia Rachiele (45), Nazzareno Anello (49), Pasquale Contartese (49) e Salvatore Rizzo (54).

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