martedì,Aprile 16 2024

Masha e Orso per i bambini ricoverati in Pediatria

Domenica mattina iniziativa benefica all’ospedale “Jazzolino” organizzata dal Vibo Center in piena collaborazione con l'amministrazione comunale

Masha e Orso per i bambini ricoverati in Pediatria

Masha e Orso, ormai li conosciamo bene. Sono una bambinetta bionda che non sa star ferma un minuto e un orso che aspira inutilmente alla pace e alla concentrazione offerta da un buon libro o da una partita di scacchi, ma finisce per prestarsi a soddisfare le fantasie di gioco della piccola bimba.

Sono loro i due personaggi del momento, tra i cartoon e film d’animazione, sono riusciti a catturare l’attenzione dei più piccini, ma anche dei bimbi più cresciuti.

Domenica, alle ore 11, grazie all’iniziativa organizzata dal Centro Commerciale Vibo Center in collaborazione con il Comune di Vibo Valentia, proprio loro, o meglio le mascotte di “Masha e Orso” visiteranno il reparto di Pediatria dell’Ospedale “G. Jazzolino” di Vibo Valentia, per allietare tutti i bambini degenti e regalare un momento di gioia e di festa a loro, alle famiglie e a tutti gli operatori sanitari del reparto.

«E’ importante non fare sentire soli i bambini – spiega il direttore del Centro Commerciale Vibo Center, Nunzio Farfalla – il nostro impegno verso il reparto di Pediatria vuole essere segno del nostro affetto verso di loro, verso le famiglie che vivono momenti di tristezza in ospedale e verso i piccoli che vorrebbero solo giocare».

Un pensiero condiviso in pieno dal sindaco della città capoluogo Elio Costa che sottolinea: «Nel nostro programma è dedicata grande attenzione ai bambini e agli spazi destinati per i loro giochi e per il loro divertimento. E’ chiaro che per il bambino temporaneamente ricoverato in ospedale e quindi, se pure provvisoriamente sottratto alle gioie dei suoi giochi, la nostra attenzione è ancora maggiore. E’ apprezzata molto, dunque, l’iniziativa organizzata dal Vibo Center, che mira a contribuire alla restituzione di quei momenti di spensieratezza che in un ospedale purtroppo non possono avere».

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