sabato,Aprile 20 2024

Ordine pubblico: bar chiuso a Vibo, Tar sospende revoca Scia e attività riapre

Decisione dei giudici amministrativi in attesa della decisione nel merito del ricorso avverso la decisione adottata dal Comune sulla scorta di una nota della Prefettura e dell’attività investigativa della Questura

Ordine pubblico: bar chiuso a Vibo, Tar sospende revoca Scia e attività riapre

La prima sezione del Tar di Catanzaro ha sospeso l’ordinanza con la quale il Comune di Vibo Valentia ha revocato alla società No Name srl, la Scia presentata per l’avvio attività e la chiusura immediata del pubblico esercizio sito su corso Umberto I all’insegna “No Name”, di cui è titolare Alex Lo Bianco. Alla base della chiusura del bar vi è una nota della Prefettura che fa riferimento a motivi di ordine e sicurezza pubblica. L’accoglimento dell’istanza, presentata dagli avvocati Walter Franzè e Giosuè Monardo, è stata adottata dal Tar quale misura cautelare monocratica in attesa della trattazione della domanda cautelare ordinaria in sede di udienza camerale. Per il Tar, senza la provvisoria sospensione del provvedimento di revoca si avrebbe la “compromissione sul piano economico dell’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, nonché la perdita di occasioni di guadagno del titolare ricorrente, disoccupato e non in grado di fronteggiare altrimenti gli impegni economici già assunti (canone locativo, retribuzione del dipendente, pagamento forniture e utenze). La trattazione collegiale è stata fissata per il 19 aprile prossimo. Il locale, secondo gli accertamenti fatti dalla Questura di Vibo, era risultato abituale ritrovo di pregiudicati costituendo così pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Dall’attività investigativa della polizia è inoltre emerso che il contratto di locazione e la fornitura di energia elettrica risultavano ancora intestati alla precedente titolare, risultata la convivente di un soggetto della “famiglia” Pardea di Vibo condannato per estorsione e usura ed imputato pure in Rinascita Scott. Da qui l’ipotesi della polizia che ci si trovi dinanzi ad un’intestazione fittizia del bar.

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